La MotoGp sta per proclamare il suo nuovo campione del mondo proprio nell’ultima gara in programma domenica a Valencia: a contendersi il titolo sono Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Lo spagnolo può contare però su un vantaggio di ben 21 punti in classifica. Al pilota della Honda basterebbe quindi un undicesimo posto per centrare il suo obiettivo. Pur avendo solo 24 anni, il centauro iberico ha già dimostrato di saper affrontare al meglio le tensioni ed è pronto a dare il meglio sulla pista di casa.
Ottimismo e voglia di fare bene
Marc Marquez arriva alla gara di Valencia con la consapevolezza di avere un vantaggio importante a suo favore. Non sottovalutare Dovizioso e le insidie della corsa sarà comunque fondamentale per confermarsi campione del mondo. Lo spagnolo non crede di avere grandi difficoltà nella gestione di una situazione così importante: “Certamente sarà naturale sentire un po’ di pressione a Valencia con tanta posta in gioco – ha detto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport -, ma onestamente ce n’è stata in tutta la seconda parte della stagione. Il fatto di essere stati in grado di gestire alcune situazioni difficili, come nell’ultima gara in Malesia, mi dà però una sensazione positiva“.
Il pilota della Honda ritiene che il circuito intitolato a Ricardo Tormo sia, almeno sulla carta, favorevole al team giapponese: “La pista in sé mi piace. Ho anche ottenuto buoni risultati in passato – continua –. Come se non bastasse, è un circuito antiorario che solitamente si sposa alla perfezione con il mio stile di guida”.
Vietato essere troppo presuntuosi
Poter contare su un vantaggio di 21 punti in classifica è certamente un aspetto rilevante, ma avere la giusta concentrazione sin dall’inizio del weekend sarà fondamentale. È lo stesso spagnolo a sottolinearlo: “Naturalmente è un bene avere un vantaggio di punti da gestire – dice Marquez -. ma non ci penseremo troppo. Certamente non credo che sarà facile, ma non andremo a Valencia con una fiducia in più. Dobbiamo continuare con la stessa mentalità e l’identico metodo di lavoro utilizzati finora, che ci hanno portato fin qui” – ha concluso.