Nonostante la mancanza di particolari episodi adrenalinici, il Gran Premio delle Americhe è stato comunque il palcoscenico di vari sorpassi, alcuni piuttosto al limite. È questo il caso di quello piuttosto azzardato di Jack Miller ai danni di Jorge Lorenzo, un “sorpasso killer” che rischiava di replicare il caos mediatico riscontrato nei giorni scorsi per via dell’incidente fra Marquez e Rossi. Non solo: il giovane pilota australiano rivela solo ora di aver corso la gara con una clavicola rotta, dettaglio di cui nessuno era a conoscenza.
Miller chiude nono con una clavicola rotta
Il pilota australiano, oltre a dovere ai propri fan e non solo le spiegazioni relative a quel particolare sorpasso su Jorge Lorenzo, ci tiene a raccontare anche di un suo infortunio avvenuto in allenamento. Le qualifiche per Jack Miller sono state piuttosto difficili, di certo non aiutate dalle sue condizioni fisiche precarie. “Non abbiamo detto niente della spalla per tutto il weekend ma adesso che abbiamo finito ne posso parlare” ha dichiarato l’australiano che spiega poi cosa gli è accaduto. “Dopo l’Argentina mi stavo allenando in California, e sono caduto con la mountain bike. Si tratta di un infortunio che ha solo bisogno di riposo per essere recuperato, ma ho rimediato anche un piccolo danno muscolare, qualche livido, uno strappo alla cuffia dei rotori della spalla destra e anche una frattura alla clavicola. Che dire, a volte il tempo che passa tra una corsa e l’altra può essere più pericoloso del weekend di gara“. Un incidente durante un allenamento che il pilota ha preferito non raccontare, “soffrendo in silenzio” senza cercare scusanti o giustificazioni. Il dolore e le condizioni fisiche non hanno però spinto Miller a non rischiare nella gara di Austin. Il sorpasso su Jorge Lorenzo ha infatti fatto un certo scalpore nonostante non abbia avuto ripercussioni.
Miller a Lorenzo: “Sono andato a chiedergli scusa”
Subito dopo la gara, il pilota della Pramac Racing ha fatto un mea culpa ai microfoni di Crash.net che in sostanza possiamo riassumere con queste sue parole: “Dopo la gara sono andato a chiedergli scusa. Ero al limite e lui era su una traiettoria strana, più esterna. A quel punto le opzioni erano fermarsi in curva o, visto che lui si trovava nella parte esterna, cercare di stare all’interno. Così sono entrato all’interno e” sottolinea Miller “non credo ci fosse alcun contatto, è stata una decisione dell’ultimo momento, non pianificata. Ho solo cercato di affrontare la situazione come meglio potevo”.
