Non si spengono le polemiche conseguenti a quanto accaduto al Gran Premio di Catalunya disputato lo scorso weekend. Gli organizzatori della gara non hanno esitato a scagliarsi senza mezze misure contro Valentino Rossi, reo di avere guidato gli altri piloti a non percorrere la nuova chicane, costata 200 mila euro. A rendere ancora più aspro il clima arriva Joan Fontseré, direttore del circuito, che ha criticato duramente Dorna, Fim e il centauro originario di Tavullia.
Troppi malumori non graditi
Il Gran Premio di Catalunya di MotoGp è ormai alle spalle, ma lo stesso non vale per le polemiche. La nuova chicane introdotta dagli organizzatori dopo la morte un anno fa di Salom non è stata accolta in modo favorevole da tutti. I piloti, infatti, hanno bocciato la modifica in Safety Commission.
I pareri contrari non sono però per niente piaciuti ai gestori del circuito, primo tra tutti il direttore Joan Fontseré. Il dirigente si è espresso duramente ai microfoni di AS: “Abbiamo lavorato un anno per tornare al punto di partenza – ha dichiarato – Per prima cosa mi ha sorpreso che quindici giorni prima c’è stato un test al quale non hanno partecipato tutti i piloti e team, e neppure Fim e Dorna hanno supervisionato i collaudi. E in secondo luogo mi sorprende che tutti i piloti dopo i test si siamo sentiti più sicuri. Alcuni, come Marquez, hanno detto che la pista gli piaceva di più, altri, come Aleix Espargaro, hanno detto che era uno schifo ma che era più sicura. E pure Crutchlow ha detto: ‘È quanto deciso per motivi di sicurezza’”.
L’attacco più duro a Valentino Rossi
Fontseré se la prende però in modo particolare soprattutto con Valentino Rossi, colpevole secondo gli organizzatori della gara di avere spinto i colleghi a non percorrere la nuova chicane. Il tratto era stato realizzato nell’ultimo periodo nell’intento di tutelare i piloti in seguito all’incidente di un anno fa in cui aveva perso la vita Luis Salom.
Il comportamento tenuto dal pesarese è però inaccettabile per il direttore del Montmelò, soprattutto perché i lavori sono stati eseguiti per cercare di soddisfare tutte le parti in causa: “Si scopre che venerdì, un qualcuno che non è venuto ai test – il riferimento a Valentino Rossi è chiaro – ha rilasciato una dichiarazione e che è nato un problema. Per la prossima volta mi auguro che vengano tutti, perché si tratta di un grande cambiamento del layout e sappiamo il perché è stata introdotta. Sono in gioco molte cose, la vita dei piloti ma anche la reputazione della Federazione dello sport, dei promotori dell’evento, come anche il business e la nostra immagine nel mondo. Abbiamo fatto ciò che ci è stato chiesto sulla base di quanto concordato con Dorna e Fim – prosegue – Non ci siamo inventati nulla. Abbiamo cambiato tre volte in un anno, un giorno dicono che non gli piace ma è sicuro, quello dopo che è molto insicuro. Serve un po’ di serietà e rigore“.
Il “Dottore”, dal canto suo, si è difeso sottolineando la pericolosità del tratto del circuito. La giustificazione non è però minimamente piaciuta allo spagnolo, che ha voluto rispondere al pilota Yamaha in modo provocatorio: “Lavoreremo anche sull’asfalto però sarebbe giusto parlare anche dell’asfalto del Mugello. Provate a chiedere a Valentino del Mugello e vedrete se sarà capace di parlare di quel circuito come ha fatto con quello di Barcellona. Se la prende con noi e non con loro? Io non mi preoccupo, allora facciamo le pulci a tutti, anche al circuito degli Stati Uniti. Si parlerebbe così tanto del Montmelò se non fosse stata la tragedia dell’anno scorso?“.