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MotoGP, Philip Island: Marquez ipoteca il mondiale, Rossi bellissimo secondo posto

Se Motegi era stato un duello tra samurai sotto uno scroscio d’acqua romantico, Philip Islands è stato un affare a cinque senza esclusione di colpi, una battle royale – come si dice – incerta ed entusiasmante, che ha esaltato le abilità di guida dei protagonisti del Motomondiale. Si è trattato di un continuo botta e risposta tra Marc Marquez, Maverick Vinales, Valentino Rossi, Jack Miller, Johann Zarco e Andrea Iannone. Mancava all’appello il mattatore del Sol Levante, Andrea Dovizioso, incappato in un’imbarcata nella ghiaia al primo giro.

Partenza col botto

Il migliore scatto dai blocchi è del beniamino di casa, il 22enne Jack Miller, partito dalla seconda fila. In curva due si ritrova in testa, comandando il plotone per un paio di giri prima di mollare la presa a favore di un gruppetto letteralmente malintenzionato. Valentino Rossi dimostra subito di essere in grande spolvero, inanellando una veloce serie di sorpassi fino a portarsi in prima posizione facendo a sportellate con Zarco e Marquez.

Il cuore della corsa

I 25 giri successivi sono un concentrato di spettacolo: ad ogni spiraglio disponibile uno dei cinque piloti in testa ci prova. Che sia Valentino su Marquez o Iannone su Vinales, le ruote si cambiano e scambiano tra loro con frenetica suggestione. È un esempio di motociclismo puro, ai massimi livelli, in un tracciato dal pubblico caloroso e dalle geometrie impegnative. In più occasioni gli alfieri della classe regina si sono sfiorati e toccati, rischiando di continuo con apparente, estrema nochalance: Zarco con Marquez, Rossi con Zarco e Marquez con Rossi. Dopo il traguardo il codolo del Cabronçito era vistosamente solcato da una crepa.

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L’episodio chiave

Ai -3 la svolta della corsa. Marquez si trova in testa e gli dà di polso, sfruttando a pieno il motore di una Honda particolarmente brillante su questo circuito. Guadagna quattro decimi, sembrano non bastare. La bagarre tra i suoi diretti inseguitori – una rocambolesca roulette tra Valentino, Iannone e Zarco – non fa altro che avvantaggiare la sua fuga. Iannone entra a rotta di collo, manda fuori linea Rossi, Zarco deve frenare e il risultato è che a due giri dalla fine il gap diviene incolmabile: Rossi risponde staccando forte, riprendendosi la seconda posizione. Taglia fuori Zarco di cattiveria (agonistica, ndr), proteggendo nell’ultima tornata con un giro velocissimo e privo di sbavature. Vinales risale la china, si prepara ai metri finali come un velocista in bici e si rende protagonista di una clamorosa volata in scia del suo compagno di scuderia, beffando Zarco di qualche millesimo di secondo. Marquez, Rossi, Vinales, questo il podio.

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Dovizioso: il suo mondiale si complica

Non riesce a far meglio del 13esimo posto, invece, un deludente Dovizioso. Prova a spingere e rimontare per tutta la durata della corsa, quando ormai la frittata era già fatta. Cuore e coraggio che però non sono sufficienti a mantenere vivi le sue aspirazioni iridate: per vincere un mondiale, e in questo il forlivese ha molto da imparare dal Cabronçito, occorre sbagliare poco ed avere continuità di risultati. E il Dovi ha collezionato non pochi cali di tensione in stagione: il sesto posto di Austin e quello di Brno, l’ottava piazza del Sachsenring e la settima posizione ad Aragon. Il Ducatista ha regalato l’occasione a Marquez di ipotecare il suo sesto titolo mondiale; con due soli appuntamenti residui in calendario – Sepang e Valencia – il vantaggio che lo spagnolo ha accumulato in classifica mondiale è di 32 punti.

Valentino Rossi l’immortale

La stelle che brillano in questa domenica australiana sono tante. Quella che colpisce più di tutte è Valentino Rossi. A quasi due mesi dalla rottura della gamba, il Dottore ha messo in pista grinta ed esperienza, dando sfogo alla sua singolare capacità di scontri ravvicinati con condizioni fisiche non ancora del tutto riabilitate. Più volte Vale si è ritrovato lungo o in ritardo, sapendo sempre rilanciarsi più forte di prima. Viene da chiedersi in modo alquanto istintivo, assistendo a questo GP, cosa ne sarebbe stato di un Valentino così affamato ed in forma senza l’infortunio. Per avere una risposta adeguata bisognerà attendere il prossimo anno, ancora una volta. “Tutti erano molto aggressivi, quindi per prevalere dovevi essere più stupido di loro“, ha commentato a caldo.