Tutt’altro che saziato dalla vittoria matematica del titolo, Marc Marquez è il più veloce di tutti nel corso di un sabato australiano complicato dalle fitte precipitazioni della mattinata. Con il crono di 1’29″199 a Philip Island il Cabronçito fissa la 51esima pole position in top class, la sesta stagionale e la 79esima totale. L’iberico è stato abile ad individuare la finestra ideale per concludere il giro lanciato, attaccando il tempo a cinque minuti dall’inizio del Q2 quando l’asfalto era umido ma la pioggia, che di lì a poco sarebbe sopraggiunta, mancava da un po’. Dietro di lui un ottimo Maverick Vinales, galvanizzato dal podio di Motegi, che si ferma a +0″310 e Johann Zarco, che torna in prima fila, a +0″506.
? @marcmarquez93 marks Island territory with pole, Yamahas in pursuit
The weather played its part in a fascinating Q2 and in the end it was the Champion who took pole, @maverickmack25 and @JohannZarco1 complete the front row#MotoGP | #AustralianGP ? https://t.co/BD3sd8s9q0 pic.twitter.com/UsnHy68Sec
— MotoGP™??? (@MotoGP) 27 ottobre 2018
Iannone a tutta
Protagonista indiscusso del weekend, Andrea Iannone scatterà dalla quarta casella in griglia di partenza, a +0″513 dalla vetta. L’abruzzese aveva condotto la sua Suzuki al miglior tempo durante la seconda sessione di prove libere: in quell’occasione Iannone ha fatto registrare un tempo inferiore alla pole di Marquez! Lecito aspettarlo già dalle prime fasi di corsa, con il passo gara più convincente di tutti . Chiudono la seconda fila l’altra Suzuki di Alex Rins (+0″827) e la Ducati Pramac di Jack Miller (+0″941).
Valentino: un’ombra sulla sua qualifica
Distacchi, questi, che sono notevoli ma che tradiscono una Yamaha tornata decisamente in forma. Fa specie allora vedere Valentino Rossi soltanto in settima posizione, a +1″027 dalla pole: a svelare l’arcano è stato però il team principal Silvano Galbusera, che ha sottolineato anzitutto come “Vale sa arrangiarsi anche dalla terza fila“. Poi ha aggiunto: “Non è che Vinales abbia trovato un assetto migliore, la condizioni dell’asfalto erano abbastanza critiche. Valentino con la seconda gomma non si è fidato ed ha aspettato troppo, sperando che il meteo migliorasse. Non è andata così. Ci sono comunque tutte le carte in tavola per far bene, la Yamaha c’è“.
Dovi cade e finisce nelle retrovie
A completare la top ten un Danilo Petrucci in seria difficoltà, ottavo e lontanissimo dai primi a +1″129 e l’altra Ducati di Andrea Dovizioso, nono a + 1″320. La prestazione di Dovi è stata però viziata da una caduta nella prima run del Q3, la quale ha costretto il forlivese ad affrettare i preparativi per il secondo tentativo. Tornando in pista il manto era troppo bagnato per far di meglio. Da segnalare, comunque, la decima posizione di Syharin.