Il Motomondiale è giunto alla sua ultima sfida in cui avremo la possibilità di conoscere chi conquisterà il titolo di campione del mondo tra Marc Marquez (ha un vantaggio di 21 punti in classifica) e Andrea Dovizioso. Valentino Rossi non ha ormai più niente da chiedere da questa stagione, ma vuole almeno terminare nel migliore dei modi per poi concentrarsi sulla prossima annata. La pista di Valencia non piace particolarmente al “Dottore”, che non ha grandi ricordi positivi. Anzi, è convinto che il suo palmares sarebbe stato più ricco se si fosse corso in un altro circuito.
Un circuito che rievoca esperienze negative
Ormai dal 2002 l’ultima gara stagionale del Motomondiale si tiene a Valencia, una pista che piace ovviamente a chi ha avuto la possibilità di festeggiare qui la conquista del titolo. Ben diverso è invece il pensiero di Valentino Rossi, che torna al circuito Ricardo Tormo di Cheste con poco entusiasmo.
Il “Dottore”, infatti, non può dimenticare quanto accaduto nel 2006 e nel 2015. In quegli anni anni non è riuscito a laurearsi campione proprio in extremis. Nel primo caso tutto è stato compromesso da una caduta, mentre a festeggiare era stato Nicky Hayden. Due anni fa, invece, a trionfare fu Jorge Lorenzo, vincitore anche della gara. Lo spagnolo venne però facilitato anche dall’atteggiamento di Marc Marquez, che non aveva fatto niente per attaccare il connazionale. Un atteggiamento ritenuto poco sportivo dal numero 46. Da allora il pilota della Yamaha non è più riuscito ad avere grandi rapporti con entrambi i colleghi.
Un rimpianto impossibile da scacciare
Dimenticare gli episodi negativi vissuti a Valencia è praticamente impossibile per Valentino Rossi. Nonostante il passare degli anni, lui continua a essere convinto che entrambi i titoli fossero alla sua portata.
Alla vigilia della gara in Spagna non può fare a meno di sottolinearlo: “Ci ho vinto .ma l’altro giorno parlavo con Uccio – Alessio Salucci, ndr – e dicevamo che se non ci fosse Valencia sarei 11 volte campione del mondo. È una pista che non mi è mai piaciuta. Ho sempre fatto molta fatica e penso che sia una delle piste con meno fascino del campionato, ma non per questo bisogna arrendersi. È l’ultima del campionato, quindi spesso è molto importante, ma sarebbe stato meglio giocarsi il mondiale in una pista come Phillip Island o Sepang. Invece ce lo giochiamo a Valencia. Non è tanto logico che si torni in Europa, ma si fa per gli sponsor e anche per gli spagnoli perché poi, alla fine, sono loro che decidono tutto. Ma diciamo che se c’è una pista che andrebbe eliminata, quella è Valencia“.