Valentino Rossi ha dimostrato ancora una volta di avere grinta da vendere e non ha avuto timore di presentarsi ad Aragon per correre regolarmente la gara. Il quinto posto ottenuto è stato certamente un risultato positivo, anche se per gran parte della corsa è stato addirittura vicino al podio. La ripresa completa, come ha assicurato il chirurgo che lo ha operato, sarà piuttosto lunga, ma i primi riscontri lasciano ben sperare. Il “Dottore”, infatti, non avrà nemmeno la necessità di sottoporsi a una terapia in camera iperbarica come invece era accaduto nell’infortunio analogo di sette anni fa.
Una ripresa veloce: Rossi come un ragazzino
Chi si aspettava che Valentino Rossi, a 38 anni compiuti, avrebbe faticato a tornare in piena forma dopo il brutto infortunio in Enduro ha dovuto ricredersi. A poco più di tre settimane dall’intervento chirurgico, infatti, il pilota Yamaha ha fatto il possibile per essere regolarmente presente ad Aragon e anche i risultati gli hanno dato ragione.
A sorpresa, la riabilitazione sarà ancora più semplice rispetto a quanto era accaduto nel 2010, dove aveva avuto un incidente simile. In quel caso la sua assenza dalle gare era durata 43 giorni. A cosa si deve la differenza? Per i medici la determinazione del pesarese è stata certamente fondamentale, ma anche il problema fisico non era del tutto simile: questa volta, infatti, la frattura è scomposta ma non esposta.
Escluse terapie supplementare
La differenza tra l’infortunio del 2010 e quello attuale appare evidente anche da una scelta compiuta dal personale medico che lo sta seguendo: non sono ritenute necessarie infiltrazioni né una terapia specifica in camera iperbarica. A chiarire la scelta è Angel Charte, responsabile medico della MotoGp insieme al dott. Xavier Mir: “Rossi è stato sottoposto a un trattamento antinfiammatorio e fisioterapico – ha detto ai microfoni del quotidiano spagnolo As -. Non è stata necessaria alcuna infiltrazione. Valentino non ha avuto mai infiltrazioni durante il weekend. Andrà sempre meglio, i risultati ottenuti in questo fine settimana sono evidenti”.
Valentino non può quindi che essere soddisfatto di come stia andando la ripresa: “Nel 2010 avevo fatto la camera iperbarica perché mi era stato detto che questa terapia avrebbe ridotto la probabilità di un’infezione. In quel momento avevo una frattura scomposta, questa volta no. È stato un trattamento importante allora. Sette anni fa si diceva che anche questa camera avrebbe accelerato la guarigione dell’osso. Nel frattempo questa teoria è stata smentita e per questo ho rinunciato. Sono stato contento perché in quella camera non c’è un buon feeling, non la raccomando a nessuno“ – ha detto a Speedweek.