La Yamaha, protagonista di una stagione in MotoGp caratterizzata da troppi alti e bassi, era uno dei team più attesi nella due giorni di test che si sono svolti a Valencia. Non tutto è però andato come ci si sarebbe aspettati. Martedì, infatti, Valentino Rossi è stato protagonista di una brutta caduta in cui la moto è andata completamente distrutta. Ieri, invece, il “Dottore” ha corso, come nella gara di domenica, con il telaio 2016. Le risposte ai problemi di affidabilità che si sono verificati negli scorsi mesi tardano però ad arrivare.
Ancora tanta strada da fare
Il 2018 sarà un anno particolarmente importante per Valentino Rossi. Nei prossimi mesi il numero 46 prenderà infatti una decisione sul prosieguo della sua carriera. Non si può escludere quindi che il pesarese possa appendere il casco al chiodo. Se questo dovesse davvero accadere, il “Dottore” vorrebbe ovviamente concludere con un buon risultato. La moto, però, fatica a dargli le garanzie che vorrebbe.
Anche il secondo giorno dei test che si sono svolti a Valencia non hanno del tutto risolto le sue perplessità . “Rossifumi” non è riuscito ad andare oltre il settimo posto, nonostante la decisione di correre con il telaio 2016 per proseguire con le prove comparative di motore come già aveva fatto nella gara di domenica. Ulteriori verifiche saranno effettuate anche tra dieci giorni a Sepang, una pista dalle caratteristiche piuttosto diverse.
Almeno per quanto riguarda il motore, però, le indicazioni sembrano buone: “Il nuovo motore non è male, stiamo cercando di avere più potenza, ma mantenendo una buona guidabilità , con un’erogazione soft“.
Serve più sintonia con la moto
Nonostante il cambiamento di telaio, il nove volte campione del mondo non si sente ancora del tutto sicuro. Prima di dare un giudizio definitivo sulla due ruote Vale preferisce quindi attendere: “Dovevo solo provare i motori e mi ci è voluto un po’. Ho dovuto fare tanti giri per cercare di fare la scelta giusta, anche perché Valencia non è una pista fantastica per provare il motore. Però anche qui è molto importante, perché di solito ci si concentra molto sulle curve lente e si finisce per perdere qualcosa in accelerazione in uscita dalle curve lente. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo deciso un po’ di cose, ma tra dieci giorni a Sepang riproveremo di nuovo tutto, perché quella è una pista molto diversa” – ha detto al termine della seconda giornata di test.
Il cammino da fare per pensare di tornare competitivi non è comunque terminato: “Abbiamo provato anche la carena con le ali, che ha dato delle buone sensazioni, ma non basta pensare di tornare alla moto del 2016 per poter rivincere le gare o il Mondiale. Bisogna migliorare, ma credo che in Yamaha lavoreranno duramente in questo periodo. Penso che da febbraio dell’anno prossimo si potrà incominciare a provare qualcosa di interessante“.