Il passaggio in Honda di Jorge Lorenzo ha liberato in Ducati la sella ufficiale. Dopo un testa a testa durato metà stagione è stato Danilo Petrucci a prevalere su Jack Miller, conquistandosi un anno di contratto nel team ufficiale per la stagione 2019. Il campionato che verrà sarà fondamentale per il prosieguo della carriera del pilota italiano che è chiamato all’impresa di competere con i top rider dell classe regina. Proprio in queste ore è scoppiata una polemica sui social tra il manager di Petrucci e il suo precedessore in sella alla rossa di Borgo Panigale, Jorge Lorenzo. Il quale, stuzzicato dall’argomento, ha replicato seccamente.
Alberto Vergani lancia la polemica: “Nessuna differenza tra Lorenzo e Petrucci”
La polemica che ha coinvolto Jorge Lorenzo e indirettamente Danilo Petrucci è partita dal manager dell’ex pilota Pramac, Alberto Vergani. In un’intervista rilasciata per Corsedimoto.com, Vergani aveva infatti tracciato le differenze tra il suo assistito ed il neo-pilota Honda: “Danilo non ha ancora vinto un GP ma Lorenzo ha preso 25 milioni in due anni, la differenza tra i due piloti è questa”. La replica di Jorge Lorenzo non si è fatta attendere, con il pilota maiorchino che tramite un post su Twitter ha risposto per le rime: “Bè, in realtà ha ragione il suo manager, se ignoriamo i 5 titoli, le 68 vittorie e i 146 podi non ci sono differenze“.
Beh, in realtà ha ragione il suo manager, se ignoriamo i 5 titoli, le 68 vittorie e i 146 podi non ci sonno differenze. https://t.co/k0mCAGWTDD
— Jorge Lorenzo (@lorenzo99) 8 gennaio 2019
La sfida è rinviata alla pista
Jorge Lorenzo ha poi continuato con un altro post verosimilmente legato alla polemica precedente: “È una lotta costante tra ciò che vuoi fare e ciò che devi fare per restare sulla cresta dell’onda, lottare per vittorie e titoli”. Non finirà certamente qui la polemica tra Lorenzo e Petrucci, allo spagnolo è stato spesso imputato di non aver ottenuto i risultati sperati in Ducati, mentre alcuni hanno storto il naso per il passaggio del pilota ternano in sella alla moto ufficiale, in considerazione dei risultati buoni ma non eccellenti ottenuti nelle stagioni precedenti. Come sempre in questi casi, la parola passa alla pista.