Archiviata la stagione 2017 che ha consegnato l’ennesimo titolo mondiale a Marc Marquez, i piloti della MotoGp iniziano già a pensare al futuro. Per alcuni, però, non significa solamente programmare al meglio la prossima annata, ma anche valutare appieno la propria carriera. È il caso certamente di Valentino Rossi, che ha un contratto con la Yamaha fino al 2018, ma che non ha ancora preso una decisione definitiva su quando appendere il casco al chiodo. Il pesarese non nasconde i suoi dubbi in un momento cruciale della sua vita.
Un futuro che può fare paura
Dare l’addio a una quotidianità che ha caratterizzato la nostra esistenza per almeno una ventina d’anni può spaventare praticamente chiunque, anche chi è abituato a dare il massimo come Valentino Rossi. Il momento in cui il pesarese, che ha ormai superato i 38 anni, darà l’addio alle corse ormai si avvicina in modo inesorabile. La voglia di continuare a scendere in pista in lui non manca, ma il contratto in scadenza a fine 2018 lo porterà a prendere una decisione definitiva.
A raccontare le sue sensazioni è lo stesso pilota della Yamaha ai microfoni di Speedweek: “Ho paura di smettere, mi spaventa. E sarà difficile trovare qualcos’altro. La mia vita ruota attorno alla MotoGP. L’Academy va bene, ma non è la stessa cosa”.
Anche per il Motomondiale non sarà però semplice salutare il numero 46. Nella stagione appena passata, infatti, pur non essendo riuscito a competere per il titolo fino alla fine, ha collezionato importanti record. È stato lui infatti il più anziano a conquistare la vetta della classifica in MotoGp, oltre a essere il centauro con il più lungo intervallo di tempo tra la prima e l’ultima vittoria. Pochi mesi fa ha inoltre tagliato il traguardo delle 300 gare nella classe regina, obiettivo che finora non era mai stato raggiunto da nessuno.
Gli obiettivi sono sempre gli stessi
In attesa di riprendere gli impegni ufficiali, Valentino ha già le idee chiare su quello che si prefigge di fare nella prossima stagione. “L’obiettivo rimane vincere il mondiale, il secondo è vincere le gare. Poi arriva quello di finire le gare sul podio” – ha confessato.
Ci sono però alcuni aspetti della moto che non lo soddisfano ancora pienamente e su cui sarà necessario lavorare: “Nel 2017 siamo spesso arrivati in pista e ripartiti con lo stesso problema, che è stato semplicemente quello del degrado della gomma posteriore. Cercando di risolvere i problemi del 2016, abbiamo creato nuove difficoltà”.