La Yamaha si sta preparando alla nuova stagione con un grande desiderio di riscatto dopo un’annata decisamente deludente (mai così male negli ultimi dieci anni). Questi risultati, arrivati in modo inaspettato, hanno fatto pensare a quanto l’addio di Jorge Lorenzo, in grado di indirizzare il team con le sue doti di collaudatore, possa essere stato pesante. Il pensiero di Lin Jarvis, Team Director della scuderia, è però ben diverso.
Si guarda al futuro
Jorge Lorenzo è stato legato alla Yamaha per ben nove anni con risultati certamente positivi, ma un anno fa entrambe le parti hanno deciso, senza troppo rancore, di separarsi. Lo spagnolo, a 30 anni, desiderava mettersi alla prova con una nuova esperienza e l’offerta della Ducati è arrivata al momento giusto.
La scuderia giapponese ha così deciso di puntare sull’esperienza di Valentino Rossi e di affiancarlo al giovane Maverick Viñales, anche se il rendimento non è stato dei migliori. Dopo un inizio di stagione esaltante, la moto ha infatti iniziato a mostrare difficoltà soprattutto nelle piste con scarso grip e con temperature elevate. Molti hanno così iniziato ad avvertire la mancanza del maiorchino, che era in grado di dare il suo apporto anche come collaudatore.
Lin Jarvis, Team Director della Yamaha, è però di diverso avviso: “Dal punto di vista sportivo Lorenzo non ci manca – ha detto a marca.com -. Abbiamo avuto un lungo rapporto con Jorge, ha vinto tre titoli con noi e abbiamo buoni ricordi quando lo vediamo nel paddock, ma credo che con o senza di lui ci saremmo trovati comunque gli stessi problemi. Lorenzo ci manca più a livello sociale, ma non in termini di rendimento. Quello che abbiamo ottenuto con lui è stato fantastico, ma adesso stiamo percorrendo una strada diversa e va bene così”.
Il pensiero di Valentino
Anche Valentino Rossi sembra essere d’accordo con il suo team. La presenza in squadra di Lorenzo non avrebbe cambiato di molto le sorti della stagione: “Ogni tanto ci penso, ma credo sia stata una coincidenza. Forse se Lorenzo avesse potuto guidarla sarebbe stato d’accordo con me, ma non credo che la sua partenza sia la causa dei nostri problemi. A mio avviso l’errore a monte è che la moto era stata progettata per risolvere i problemi che poi non sono stati risolti”
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