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Superbike, un 2017 positivo per Melandri, ma la Ducati guarda già al futuro

Melandri

Marco Melandri ha da poco concluso la sua stagione in sella alla Ducati nel Mondiale Superbike. L’esperienza è stata certamente positiva: la moto è infatti apparsa competitiva ed è riuscita a piazzarsi per 13 volte sul podio in 26 gare. L’auspicio è quindi quello di migliorare ulteriormente nell’annata al via tra qualche mese.

Un 2017 positivo ma il 2018 parte con un’incognita

Si è da poco conclusa la stagione motoristica e diventa inevitabile trarre un bilancio in tutte le categorie. Quello di Marco Melandri, tornato a guidare una Ducati, non può che essere positivo. A parlare per lui sono i numeri: “Il mio 2017 in Ducati è stato molto positivoha detto a Motorsport.com -. 13 podi in 26 gare, una vittoria e una sfumata a 3 giri dalla fine a causa di un problema tecnico… Non avrei potuto chiedere di meglio. La Ducati è una bella moto non una delle più intuitive. Sono certo che con un anno d’esperienza in più potrò fare anche meglio“.

Marco Melandri in pista

La moto ha confermato quindi di saper rispondere bene in tutte le piste, ma c’è un aspetto che preoccupa in vista del 2018: “Ora con il cambio regolamentare con i giri motore abbassati faticheremo, per noi è stato un colpo basso, perché siamo carenti di coppia a giri bassi del motore. Girando 2000 giri in meno delle 4 cilindri abbiamo tanto lavoro da fare per spostare la curva di coppia in basso. Dobbiamo cambiare molte più marce più degli altri. Per questo sarà fondamentale cercare di avere un motore più ‘rotondo“.

Già al lavoro per il futuro

La scuderia di Borgo Panigale, come da tradizione, non vuole lasciare niente al caso ed è quindi già impegnata nella programmazione in vista della prossima annata: “Per ovviare a questa situazione stiamo lavorando molto sulla meccanica, perché possiamo togliere solo potenza al motore dove ne hai in eccesso, ma non puoi aggiungere nulla nei momenti in cui richiederesti di averne di più. Stiamo cercando di spostare meccanicamente la coppia in basso e recuperare grip sul massimo angolo di piega a centro curva nel posteriore della moto“.

In Ducati si guarda però ancora più in là ed è stata già predisposta la Panigale V4, che dovrebbe gareggiare nel 2019. La moto dovrebbe assicurare prestazioni ancora migliori e lascia quindi più che tranquillo Marco: “Ho provato la Panigale V4 stradale per aiutare il tea di sviluppo per avere curve di coppia del motore più utilizzabili per tutti gli utenti della moto. Il motore è fantastico – prosegue Melandri -. È sicuramente un’ottima base per il futuro Ducati. Ma ora siamo tutti concentrati a mandare il pensione il 2 cilindri con un risultato importante nel 2018. Questo è il nostro obiettivo”.