Nicky Hayden, la famiglia chiede un risarcimento di 6 milioni

Nicky Hayden, la famiglia chiede un risarcimento di 6 milioni

A poco più di un anno dal terribile incidente in cui ha perso la vita Nicky Hayden, investito da un’auto mentre si stava allenando in bicicletta a Misano Adriatico, la famiglia del pilota ora attende giustizia. In base a quanto riporta Il Resto del Carlino, i legali del 31enne che si trovava al volante della vettura hanno ricevuto una lettera in cui viene comunicato l’entità del risarcimento richiesto: addirittura sei milioni di euro.

Un incidente fatale

Il 22 maggio 2017 è una data scolpita nel cuore e nella mente in tutti gli appassionati di motori. Quel giorno infatti è scomparso, dopo cinque giorni di agonia, Nicky Hayden, pilota Superbike e campione del mondo di MotoGP 2006 che era stato vittima di un incidente a Misano Adriatico mentre si stava allenando in sella alla sua bicicletta.

I rilievi dopo l’incidente di Nicky Hayden (Foto: Migliorini)

I soccorsi sono stati tempestivi, ma nonostante le cure dei medici il decesso è stato inevitabile. Alla guida dell’auto che ha investito “Kentucky Kid”, si trovava un 31enne della zona che percorreva quel tratto di strada a 72,8 km/h (il limite in vigore era pari a 50 km/h). Il 13 giugno dello scorso anno il ragazzo era poi stato rinviato a giudizio (dovrà quindi subire un processo) con l’accusa di omicidio stradale. Secondo la Procura ci sarebbe stato un concorso di colpa da parte dell’uomo al volante della Peugeot che finì per travolgere lo statunitense.

La richiesta di risarcimento

In base a quanto riporta Il Resto del Carlino, la famiglia ha già inviato qualche settimana fa la richiesta di risarcimento ai legali che assistono l’automobilista. L’importo è davvero ingente: 6 milioni di euro. La cifra rappresenta l’importo massimo previsto dalle soglie minime di legge per i danni a persone provocati da incidenti stradali.

Il sorriso inconfondibile di Nicky Hayden (Foto: ANSA)

I parenti del pilota avevano preannunciato già un anno fa l’intenzione di avere un indennizzo, ma in quel momento non aveva parlato di un importo ben preciso. Ora la palla passa ai giudici per stabilire l’entità della responsabilità da parte del conducente. Il giovane, residente a Morciano di Romagna, aveva richiesto il rito abbreviato, ma la sorella del pilota, l’unica a essersi costituita parte civile, ha rigettato la richiesta ed è uscita dal procedimento. Gli altri familiari non hanno però voluto fermarsi e hanno così provveduto alla domanda di risarcimento. Per il ragazzo che era al volante la vita però non è più la stessa e continua ad avvalersi di uno psicologo.

 

Foto immagine in evidenza: Olycom