Lewis Hamilton, fresco di quarto titolo mondiale conquistato quasi due settimane fa, non sembra avere il tempo nemmeno di godersi un risultato così importante. Il nome del britannico sarebbe infatti stato inserito tra quello dei personaggi coinvolti nello scandalo Paradise Papers, le carte riservate sulle società offshore usate per aggirare il fisco. Gli episodi illeciti sono stati fatti venire alla luce dal consorzio giornalistico internazionale Icij. Il pilota Mercedes si dice però tranquillo e pronto a chiarire la sua posizione.
Uno scandalo coinvolge il campione del mondo
Sono passati solo pochi giorni dalla conquista del quarto titolo mondiale in Formula Uno di Lewis Hamilton, ma il pilota non sembra avere la possibilità di godersi questo bel momento. Nelle ultime ore, infatti, il suo nome sarebbe comparso nelle carte dei “Paradise Papers”, una serie di documenti in cui verrebbero messi in luce i comportamenti scorretti avuti da alcuni personaggi famosi.
In base a quanto emerso in questa fase, sembra che il britannico non abbia pagato l’Iva per il suo jet privato. L’importo non saldato sarebbe pari a 3,7 milioni di sterline. Il velivolo, un Bombardier CL635 Challenger rosso, ha un valore di 22 milioni di euro. Secondo l’accusa Lewis avrebbe sfruttato uno schema fiscale imperniato sull’isola di Man.
Lewis respinge le accuse
I primi a prendere la parola sullo scandalo sono stati i legali del pilota, che hanno negato ogni comportamento scorretto: “Nulla di illecito” – hanno precisato gli avvocati. Non è tardato ad arrivare però anche un commento dello stesso pilota, deciso a precisare di avere agito correttamente. Il quattro volte campione del mondo ha così sottolineato: “Chiarirò tutto“.
Un’ulteriore precisazione è arrivata anche da un portavoce di Hamilton: “Lewis, essendo uno sportivo globale che paga tasse in un vasto numero di Paesi, si affida a un team di consulenti professionisti nella gestione dei suoi affari. Questi hanno rassicurato Lewis che ogni cosa é stata fatta alla luce del sole. La questione é ora nelle mani dei suoi avvocati“.
