Si avvicina il momento in cui metteremo definitivamente in cantiere la stagione 2018 del Motomondiale, un’annata che non sarà ricordata però solo per l’ennesimo trionfo mondiale di Marc Marquez. Subito dopo la gara di Valencia, infatti, Dani Pedrosa appenderà definitivamente il casco al chiodo: la decisione dello spagnolo arriva in conclusione di una carriera lunga ben 18 anni e suggellata da tre titoli mondiali (uno in 125 e due in 250). I vertici di FIM e Dorna hanno voluto rendere omaggio al meglio al pilota della Honda, che è ora una MotoGp Legends.
La celebrazione di un campione
L’esperienza di Dani Pedrosa in MotoGp sta per terminare, ma pur non essendo mai riuscito a conquistare un titolo nella classe regina lo spagnolo è riconosciuto da tutti come un campione. La determinazione e la lealtà in pista e fuori sono state infatti caratteristiche fondamentali. E in questi anni non ha mancato di supportare il compagno di squadra Marc Marquez, re indiscusso della categoria.
Ora anche la FIM e la Dorna hanno deciso di sottolineare l’importanza che il pilota della Honda ha avuto per questo sport e lo hanno inserito, a pieno merito, tra le leggende della MotoGp. A parlare per lui è un curriculum comunque di tutto rispetto: 57 vittorie e tre campionati del mondo: uno in 125cc nel 2003 e due in 250cc nel biennio 2004-2005. Una sensazione di rimpianto è però inevitabile. Troppo spesso lo spagnolo ha dovuto gestire diversi infortuni che gli hanno impedito di dimostrare ancora di più le sue doti.
Celebrating a #MotoGP Legend: @26_DaniPedrosa
The Honda veteran enters the MotoGP™ hall of fame. Celebrate some of the Little Samurai’s best moments
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— MotoGP™??? (@MotoGP) 15 novembre 2018
Un’emozione difficile da nascondere
Provare commozione in un momento come questo è certamente inevitabile e Dani non può nasconderlo. “Per prima cosa ringrazio tutti di cuore per le belle parole – sono state le parole di Pedrosa nel corso della cerimonia -. Sono molto emozionato. Essere qui è un po’ strano. Ho sentito il supporto di tutti i fan e del paddock. Sento che il Motomondiale mi ha dato molto nella mia vita, ho imparato tanto da questo mondo. Ho aperto le porte ad un nuovo stile di guida che oggi è usato da molti piloti della nuova generazione. È un grande onore. Il mio momento migliore? Sicuramente il primo campionato del mondo vinto, una grande sensazione. È quello che tutti noi inseguiamo sin dall’inizio”.
Davvero toccanti le parole di Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato della Dorna: “Sono combattuto: da un lato sono felice di proclamare Dani ‘Leggenda’, ma è difficile pensare che si ritiri dalle corse – ha dichiarato –. Ho tanti ricordi delle sue gare, mi ricordo molto bene quando ho visto Dani per la prima volta, era una selezione a Jarama e dall’inizio ho notato nei suoi occhi la possibilità che avrebbe potuto essere un grande pilota. Sin dall’inizio abbiamo avuto una bella relazione, spesso con opinioni diverse ma con grandissima correttezza. Sono felice e orgoglioso di incoronare Dani come ‘Leggenda’ per il grande contributo che ha dato al nostro sport”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Vito D’Ippolito, presidente della FIM: “Sono molto felice di essere qui, con un pilota di grande successo in tutte le classi. Voglio dire che Dani è stato e sarà un esempio per tutti i piloti, anche per i più giovani, per il suo modo di essere professionale. Un illustre rappresentazione di come si interpreta questo sport”.
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