In casa Ducati sta per terminare il biennio Jorge Lorenzo-Andrea Dovizioso: la scuderia italiana ha infatti deciso di non rinnovare il contratto allo spagnolo, che si trasferirà alla Honda con Marc Marquez, per puntare su Danilo Petrucci, promosso dalla Pramac. La scelta ha amareggiato il maiorchino, che ritiene che la mossa sia stata dettata soprattutto da motivazioni economiche. Il ternano, dal canto suo, preferisce evitare di aizzare gli animi.
Una risposta senza polemiche
Lasciare un team quando si è convinti di poter dare ancora tanto non è mai semplice pur sapendo di avere alle porte un’altra importante sfida da vincere. Questo è certamente lo stato d’animo che si trova a vivere Jorge Lorenzo, ormai prossimo a salutare la Ducati per iniziare la sua nuova avventura alla Honda. Il maiorchino non ha nascosto di non avere del tutto gradito l’atteggiamento della scuderia nei suoi confronti, che ha finito per privilegiare Andrea Dovizioso (con tanto di aumento di stipendio) e di promuovere Danilo Petrucci.
Il ternano, che aspira a riscattarsi sin dalla prossima gara ad Aragon, non vuole però creare strascichi con un collega che sa bene cosa significhi essere competitivo ad alti livelli. “È vero che costo molto meno. Ma quando la Ducati ha scelto me, ero il migliore in classifica e lui non aveva ancora conquistato un GP – ha detto nel debrief in vista della gara in Spagna -. In quel momento era una scelta ovvia: magari Petrucci è uno scemo, ma aveva comunque fatto più risultati. Poi al Mugello Jorge ha vinto, e di sicuro guadagnerà sempre 10 volte più di me. Parla come se fosse ingiusto che mi abbiano preso al posto suo. Ma a Le Mans, quando ha detto che si stava guardando intorno, io ho fatto podio e avevo più punti. La Ducati, se scegliesse oggi, probabilmente confermerebbe Jorge. Ma ognuno sfrutta le sue occasioni. Se voleva poteva rimanere, io mi sono fatto trovare pronto quando serviva“.
Una seconda scelta low cost
Petrucci non sembra comunque essere infastidito all’idea di essere stato scelto dal team soprattutto per un fattore economico: “Non mi sento una seconda scelta a basso prezzo, lo sono. Mi hanno voluto per il buon rapporto con Dovi e insieme possiamo fare una grandissima stagione. Non mettere Andrea nella condizione di avere un compagno scomodo può farlo andare più forte. Io sarò un secondo pilota, ma non infelice. Anzi, magari lui vincesse il Mondiale e io finissi secondo” – ha concluso.
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