Da questa settimana la Ferrari ha iniziato ufficialmente una nuova era caratterizzata dall’avvento di Mattia Binotto nelle vesti di team principal in sostituzione di Maurizio Arrivabene. La scuderia italiana punta a riorganizzarsi anche sul piano dirigenziale con l’obiettivo di fare il possibile per ridurre finalmente il gap dalla Mercedes. A raccontare come sia lata la scelta è Piero Ferrari, che ci tiene a sottolineare come tutto sia avvenuto pensando al bene del team.
Una scelta sulla linea della continuità
Rinnovare, ma senza stravolgere in maniera traumatica gli equilibri. È un po’ questo l’intento che si sta portando avanti in Ferrari con la decisione di promuovere Mattia Binotto a team principal cercando di fare valere la sua lunga esperienza maturata a Maranello. La scelta per molti è giusta inaspettata visto che poche settimane fa era stato lo stesso Maurizio Arrivabene a rassicurare sulla sua permanenza nei box del “Cavallino”.
Giusto pochi giorni prima dell’ufficializzazione della mossa si invece deciso di cambiare nella speranza che questo possa servire a rendere la monoposto ancora più competitiva. “Tutto è avvenuto prima di Natale – ha detto Piero Ferrari, attuale vice presidente e azionista del team –poi per varie ragioni avevamo pensato di non divulgare la decisione. Non voglio entrare nei particolari, anche perché io posso parlare solo da azionista, ma dico solo che c’è stato un confronto fra noi soci, con John Elkann e alla fine abbiamo agito nell’esclusivo interesse della Ferrari”.
Una situazione simile sembrava potesse essere nei piani anche dell’ex presidente Sergio Marchionne, la cui assenza si è fatta sentire fin da subito, ma l’intento era ben altro: “Lo avete scritto un po’ tutti, ma a noi premeva preservare la continuità tecnica, senza creare alcuna turbativa nella struttura della Scuderia” – ha detto ancora Ferrari.
Si punta a essere ancora competitivi
Il titolo a Maranello manca ormai dal 2007 e questo comincia ovviamente a pesare. Vedere trionfare in modo ininterrotto ormai dal 2014 la Mercedes inizia a diventare snervante soprattutto perché è apparso chiaro come alla lunga Sebastian Vettel non sia riuscito a reggere il confronto con Lwis Hamilton.
Ferrari è convinto di avere compiuto la scelta giusta, ma invita comunque a non essere troppo avventati nei giudizi: “Io dico che bisogna concedere il tempo sufficiente per lavorare a Louis Camilleri che è arrivato da poco in Ferrari e ha indubbiamente un suo stile, diverso da quello di Marchionne, a sua volta unico e inimitabile” – ha concluso.
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