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Più controlli antidoping in MotoGp: l’appello di Crutchlow

Crutchlow

Essere nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche è fondamentale per poter rendere al massimo in pista, ma c’è chi non sembra comportarsi in modo del tutto regolare. A lanciare l’allarme sul comportamento tenuto da alcuni piloti di MotoGp è Cal Crutchlow, che invita a incentivare il numero di controlli antidoping per fermare chi cerca di “fare il furbo“. Il britannico sprona i colleghi a prendere coraggio: se uno è pulito non deve avere alcun timore all’idea di sottoporsi a un test.

Una situazione inquietante

Il motociclismo è uno sport dove conta innanzitutto essere più veloci rispetto agli avversari, ma la condizione fisica e psicologica non sono certamente trascurabili. Proprio questo spingerebbe alcuni piloti ad attuare alcune “scorciatoie pensando di farla franca. Un’idea inquietante, ma che sembra corrispondere appieno a quanto accade da tempo nei paddock. Di questo ne è pienamente convinto Cal Crutchlow, che mette in evidenza un quadro poco confortante.

Chi pensa che qui non ci sia chi usa sostanze, che prenda scorciatoie, è un illuso – ha detto al sito Crash.net -. Penso che il sistema di test sia terribile, penso che il mondo in cui questo sistema è applicato a questo campionato non è assolutamente corretto“.

Provare paura all’idea di essere sottoposto a un controllo in più, secondo il britannico, è inutile, oltre che poco corretto. Il centauro del Team LCR vorrebbe quindi maggiore sostegno anche dai colleghi: “Se un pilota è pulito e non ha nulla da nascondere, non capisco per quale motivo non abbia il coraggio di mettere le palle sul tavolo e dire “mettetemi alla prova in qualunque momento“.

La capagna della FIM per dire no al doping

La situazione deve cambiare

Per il bene di uno sport che ci regala grandissime emozioni, Crutchlow auspica quindi controlli più accurati e frequenti.

Credo che tutti dovrebbero sottoporsi al test, ognuno dovrebbe loggarsi e aggiornare la propria posizione nel sistema ADAMS. E sapete qual è il problema? È che sono tutti dei pigri bastardi che non vogliono la seccatura di accedere ogni giorno. Ma si può accedere una volta al mese, dire dove ci si troverà e, se poi ci sono delle modifiche nell’itinerario, ci si connette e si modifica. E non ditemi che non hanno assistenti, team manager o medici per farlo. Non vogliono farlo, sono solo pigri. E se dicono di non volerlo fare, come si fa a sapere se qualcuno non rispetta le regole?” – ha concluso il centauro.

 

Foto immagine in evidenza: Autosport