La Ferrari torna dal Giappone con una sensazione di amarezza mista a frustrazione: il sesto posto di Sebastian Vettel, che ha dovuto assistere all’ennesimo trionfo di Lewis Hamilton, è infatti troppo poco per le aspettative della “Rossa”. Il britannico, infatti, già ad Austin potrebbe confermarsi campione del mondo. A complicare i piani del “Cavallino” c’è stata la collisione avuta da entrambi i piloti con Max Verstappen, attaccato senza mezzi termini dal tedesco. Ben diversa invece la reazione del finlandese, che giustifica il collega.
Una reazione a due facce
Solo la matematica sembra separare Lewis Hamilton dal titolo, il quinto della sua carriera, che potrebbe già arrivare dalla prossima gara. In casa Ferrari, invece, si respira una sensazione di rimpianto per non essere riusciti a sfruttare appieno le occasioni avute finora.
Sebastian Vettel è tornato dal Giappone forse con po’ di rabbia per la collisione avuta con Mac Verstappen, che ha inevitabilmente compromesso la sua prestazione. L’olandese, spesso criticato anche in passato per uno stile di guida ritenuto troppo aggressivo, si è scontrato anche con l’altro ferrarista, Kimi Raikkonen, a cui ha danneggiato la monoposto.
“Iceman”, che ora, complice il suo addio ormai certo al “Cavallino” sembra scendere in pista con maggiore leggerezza, ha reagito però in maniera ben diversa rispetto al compagno di squadra. Il campione del mondo 2007, infatti, “assolve” il pilota della Red Bull: “Nella situazione in cui ero con lui, è un po’ difficile da dire, perché a volte quando rientri passando sui cordoli è impossibile far girare la macchina mentre rimbalzi su di loro – ha spiegato Raikkonen – Non so se fosse così. Penso che se fossimo stati affiancati in pista, non credo che avrebbe voluto stringermi, perché tutti sappiamo cosa succederebbe. Siamo finiti in una situazione strana, non credo che lui abbia cercato di colpirmi, ma è quello che è successo“.
A mente fredda Kimi riesce ad analizzare l’accaduto con più lucidità: “Ho provato ad andare all’esterno e a lasciare quanto più spazio possibile, ma lui è rientrato in pista dalla parte dove c’erano erba e il cordolo. Forse non è riuscito a girare di più e forse è solo finito lì. In un mondo ideale, avrebbe dovuto lasciare un po’ più di spazio” – ha concluso.
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