Nonostante la soddisfazione per essere riuscito a conquistare il Rally di Monza (ora è il pilota più vincente con sei successi), Valentino Rossi si trova ora ad affrontare una grana non da poco. Alcune persone residenti nelle vicinanze del suo ranch di Tavullia hanno infatti chiesto la chiusura della struttura per l’eccessivo rumore e le modalità di realizzazione ritenute non consone alle norme. A breve, dovrebbe arrivare la sentenza del TAR, che dovrebbe porre fine, almeno momentaneamente, alla questione. La società che gestisce il tracciato si dice comunque tranquilla.
Una location a rischio
È trascorso qualche anno dall’inaugurazione del ranch di Tavullia di Valentino Rossi, un progetto a cui il pilota Yamaha ha sempre tenuto in modo particolare. Il suo intento era quello di di avere un posto dove rifugiarsi e da utilizzare per gli allenamenti della sua Academy. Non a tutti però la struttura piace.
Recentemente, infatti, tre vicini hanno presentato un esposto al TAR per chiederne addirittura la chiusura. La motivazione? Innanzitutto le procedure di realizzazione: l’area è stata modificata da zona agricola a educativa/scolastica con una variante del piano regolatore. Ritenuti fastidiosi anche l’eccessivo rumore e la polvere. La sentenza dovrebbe arrivare a inizio 2018.
La difesa del “Dottore” e della società
In attesa di capire come la pensano i giudici, a Tavullia si sentono tranquilli e sicuri che la questione si risolverà nel migliore dei modi. “L’utilizzo della pista è ammesso dalle 14.30 alle 19 – ha detto Albi Tebaldi, a.d. della VR46 e della Test Track, proprietaria della pista -. Potremmo usarla ogni giorno. Ma considerando gare e manutenzione, giriamo circa 4 giorni al mese. L’iter tecnico per la realizzazione è stato complesso. Abbiamo ottemperato a tutte le richieste e superato ogni tipo di accertamento. Prima degli allenamenti verifichiamo le moto e due fonometri fissi rilevano le soglie di rumore. L’Arpam fa verifiche continue e la Federazione torna ogni anno per l’omologazione. Attorno al Ranch sorgono una quindicina di abitazioni, ma solo tre, e neppure dei più vicini, si lamentano con un atteggiamento quasi persecutorio. Siamo fiduciosi che il Tar ci dia ragione. Nel caso ricorreremo in appello“.
Non è finita qui. Convinti di avere agito nel rispetto delle norme, il numero 46 e i suoi collaboratori sono pronti a rendere la struttura ancora più funzionale. Recentemente, infatti, è stato installato un impianto di illuminazione all’avanguardia, che dovrebbe servire anche per la sfida tra Vale e Lewis Hamilton. Si punta poi alla realizzazione di un museo e di una tribuna per consentire alle scuole di visitare la location e di assistere dal vivo agli allenamenti.
Foto immagine in evidenza: Fotoprint