Chi è abituato a competere in Formula Uno sa bene come il pericolo debba essere considerato uno dei rischi del mestiere, ma non si riesce mai ad abituarsi del tutto all’idea finché non ci si trova di fronte al fatto compiuto. Lo sconcerto e la sensazione di impotenza diventano infatti inevitabili quando ci si trova a dover accettare una tragedia che ha per protagonista un ragazzo ancora giovanissimo. Questo tipo di stati d’animo sono ancora oggi fortissimi quando ci troviamo a ripensare a Jules Bianchi, scomparso tre anni fa in seguito a un brutto incidente in pista. Il suo sorriso e la voglia di migliorarsi sono ancora indimenticabili per chi lo ha conosciuto: tra questi c’è anche Daniel Ricciardo.
Un anno indelebile
Gli avvenimenti che scandiscono la nostra esistenza, positivi o negativi che siano, inevitabilmente condizionano il ricordo che possiamo avere di quell’anno anche a distanza di tempo. Ne sa qualcosa anche Daniel Ricciardo, che non può dimenticare il 2015, anno in cui ha perso un grande amico come Jules Bianchi, che non si è più ripreso da un brutto incidente avuto in pista.
A sottolinearlo è lo stesso pilota australiano, che si appresta a iniziare una nuova avventura in Renault: “Nel 2015 sono successe tante cose, soprattutto nella mia vita, a livello personale – sono le parole del pilota riportate da Motorionline – . La morte di Jules mi ha colpito più di quanto potessi pensare e ho avuto altre cose nella mia vita in quel periodo che in un certo senso mi hanno trasformato in quello che sono adesso. A Budapest ho ottenuto il primo podio quell’anno, doppio addirittura per la squadra vista la gara di Daniil e ricordo che l’intero weekend è stato molto emozionante. È stato un sollievo enorme e un momento gratificante, era davvero importante“.
Daniel resta ottimista
L’anno che ci apprestiamo a salutare, se possibile, è stato ancora peggiore per Ricciardo, che si augura di potersi riscattare già nel 2019. Nonostante tutto, l’australiano continua a essere positivo in vista del futuro: “Pensavo che il 2015 fosse un anno complicato e impegnativo, ma quest’anno le cose in pista lo sono state ancora di più. Ci sono state tante cose: molti hanno cercato di aiutarmi, io provavo a vedere chi mi stesse aiutando davvero. C’erano tante cose che mi distraevano, ma fa tutto parte della storia e un giorno ci sarà un bel finale: al momento è un po’ uno schifo, ma ci credo!” – ha concluso.
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