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Rossi guarda al passato: “A 25 anni potevo vincere di più”

Rossi

Nel weekend in arrivo il Motomondiale approda in Europa, una fase che potrebbe modificare i valori mostrati fino a questo momento. Tra i piloti desiderosi di riscatto c’è Valentino Rossi, che attende la tappa di Jerez de la Frontera come un’opportunità per mostrare il reale valore della sua Yamaha. Nonostante il passare degli anni e la lunga carriera alle spalle, il pesarese non ha certamente perso la voglia di vincere.

Uno sguardo al passato con l’entusiasmo di sempre

Poche settimane fa Valentino Rossi ha rinnovato il suo rapporto con la Yamaha con la garanzia quindi di poter correre fino a oltre i 40 anni. Il pesarese non perde la voglia di vincere, ma soprattutto di migliorarsi e sogna di conquistare il decimo titolo che rincorre da tempo.

La carriera accumulata è però lunghissima e diventa quindi inevitabile cercare di pensare ai risultati ottenuti finora. Il palmares del numero 46 è ricchissimo, ma forse avrebbe potuto esserlo di più: “Certe volte penso che se a 25 anni avessi avuto la forza mentale che ho oggi avrei potuto vincere di più – ha detto a Motor Cycle News -. Ero superiore ai miei rivali, ma allo stesso tempo ero anche umano. Rispetto agli altri rider vivevo più rilassato, ma non lo rimpiango”.

Il centauro di Tavullia ha quindi le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere: “Lunedì faremo dei test importanti per migliorare perché vogliamo giocarci il mondiale”.

La voglia di vincere non abbandona certamente Valentino Rossi (Foto: LAT Images)

Un pensiero al futuro

Pochi mesi fa Valentino aveva confessato di provare paura all’idea di smettere e di non avere più a che fare con una quotidianità lunga oltre 20 anni. Quel momento per ora si è allontanata, ma ora Rossi sembra avere le idee chiare su quando dovrà davvero dire basta: “Quando smetterò con le gare è perché ne avrò avuto abbastanza della MotoGP, magari dopo 24 anni sarà così. Io corro per quel gusto che si prova dopo una vittoria o una bella gara. Quella sensazione che dura una mezza giornata, ma è il motivo per cui sono qui. Penso anche a vincere titoli e gare, ma sono solo numeri io penso solo a quella sensazione”.

Il “Dottore” ha infine raccontato quando ha davvero capito di essere riuscito a compiere imprese davvero indelebili: “In passato mi era difficile capire di non poter avere una vita normale. Ho sempre avuto tanti tifosi, da quando sono tornato in Yamaha e dopo quello che è successo nel 2015 è cambiato tutto, è come se fossi diventato un’icona, un eroe dello sport. Prima ero solo un bravo pilota, ora c’è qualcosa di diverso”.

 

Foto immagine in evidenza: LAT Images