Sono ormai trascorsi sette anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli avvenuto nella gara in Malesia rimasta nella mente di tutti gli appassionati. Il suo sorriso e il modo di fare scanzonato in pista e fuori hanno lasciato un segno indelebile, ma vedere ancora oggi papà Paolo presente alle gare non può che scaldare il cuore. Simoncelli sr. ha ora ricevuto un riconoscimento davvero speciale: il diploma di maturità del figlio a cui è stata anche intitolata l’aula magna dell’istituto.
Uno studente speciale
L’Istituto Alberti di Rimini nel corso degli anni ha visto passare sui suoi banchi numerosi personaggi che poi si sarebbero affermati nel mondo del motociclismo come Mattia Pasini, Massimo Roccoli e Stefano Manzi, oltre a un giovane che nessun amante delle due ruote può dimenticare: Marco Simoncelli.
La scuola ha ora deciso di ricordare il “Sic” con una cerimonia organizzata nel pomeriggio di ieri in cui è stata consegnata la pergamena del diploma al papà dello sfortunato pilota. Presenti, come ha riportato altarimini.it, anche Siegfried Stohr, ex pilota di Formula 1, Livio Lodi, curatore del Museo Ducati e alcune personalità politiche. Non sono voluti mancare anche gli amici motociclisti del Sic, come Michele Pirro, Alex De Angelis, Enea Bastianini, Mattia Pasini, Manuel Poggiali, William De Angelis, Massimo Roccoli, Stefano Manzi, Massimiliano Spedale e Matteo Ferrari. L’evento è stata l’occasione anche per intitolare l’Aula Magna all’indimenticato Marco.
Un momento davvero commovente
La consegna della pergamena a papà Simoncelli, come era facile immaginare, ha generato un moto di commozione in tutti i presenti. Il primo a sottolinearlo è stato l’allora preside Giovanni Paolo Rossetti che, nonostante il passare del tempo, non riesce a dimenticare questo ragazzo che già negli anni della scuola aveva tanti sogni da realizzare: “Da quando è successo quel fatto guardo le gare con un altro spirito” – ha detto il dirigente scolastico.
Simoncelli sr. ne ha approfittato per ricordare una promessa che Marco aveva fatto a lui e alla moglie Rossella: “Io prendo buoni voti a scuola e nel frattempo continuo ad andare in moto”. Ed era riuscito a rispettare in pieno quanto aveva detto: il diploma era infatti arrivato da privatista con un punteggio non da tutti, 81/100, soprattutto per uno come lui che era già abituato a girare il mondo per le varie gare.
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