“Red Bull, rispetto a Ferrari e Mercedes, ha le palle. Dunque mette i giovani piloti in macchina. Dunque staremo a vedere“. Così Helmut Marko, ex pilota e consulente di Red Bull e Toro Rosso, ha dichiarato in un’intervista ad Autosport, lanciando il guanto di sfida alle scuderie rivali. Marko ha sottolineato infatti come la gestione dei giovani piloti sia molto differente tra RedBull e Mercedes e Ferrari.
Le differenze tra Red Bull e gli altri
“Siamo Red Bull. Noi siamo diversi. È uno scenario molto difficile da immaginare“, afferma Marko, intervistato da Autosport. Pare infatti che la scuderia austriaca sia sempre alla ricerca di giovani talenti. Pronta a coltivarli, la Red Bull sarebbe quindi molta attenta a investire su nuovi e freschi talenti, dando loro il giusto spazio e l’occasione per dimostrare le proprie capacità in pista. Al contrario le rivali, tra cui nomina le più forti ovvero Ferrari e Mercedes sarebbero ancorate ai loro beniamini, ormai nomi relativamente conosciuti e abitué del mondo della Formula Uno. In realtà, il lavoro che fa Toro Rosso lo farebbe anche la Ferrari lavorando con Giovinazzi e Leclerc in vista di un possibile approdo alla Sauber.
Un esempio? Gasly
In questo contesto, si rivela quindi impossibile non parlare di Pierre Gasly, che ha sostituito di recente il collega russo Daniil Kvyat sul circuito di Sepang. “Specialmente nelle prime prove libere ha mostrato che non ha paura, che ha un ottimo controllo della monoposto. Durante il fine settimana non ha fatto errori. È stato un ottimo debutto“. Riguardo a Kvyat e alla sua carriera prossima futura invece non si scompone e non si scuce: “Appena decideremo, vi faremo sapere“.
Ci sono indiscrezioni però che parlano di un pilota pagante che potrebbe affiancare Gasly. I nomi papabili finora potrebbero essere Sean Gelael, reduce da qualche giro nelle sessioni di libere, Pascal Wehrlein, Marcus Ericsson e Jolyon Palmer.