Il Mugello è certamente una delle piste più care a Valentino Rossi, spesso travolto da una vera ondata d’affetto da parte dei suoi fan che ha saputo ripagare con diverse buone prestazioni. Un anno fa ha fatto il possibile per essere presente pur non essendo in perfette condizioni fisiche e vorrebbe quindi rifarsi domenica. Le condizioni non sono delle migliori, ma lui non vuole darsi per vinto.
Un sogno diventato realtà
Quando si è piccoli si hanno spesso tanti sogni da realizzare, ma non sempre è possibile far sì che diventino realtà. Valentino Rossi ha però sempre avuto le idee chiare: uno dei suoi passatempi preferiti era quello di disegnare moto, ma con l’idea di poterci salire in sella non appena sarebbe stato possibile. L’avventura sulle due ruote non poteva andare meglio per lui, in grado di conquistare ben nove titoli di campione del mondo e con la possibilità di centrare il tanto agognato decimo successo grazie al rinnovo con la Yamaha fino al 2020.
In attesa di poter dimostrare di non avere perso lo smalto dei tempi migliori al Mugello, il numero 46 ha fatto un tuffo nel passato e ha raccontato al giornalista Guido Meda cosa faceva quando era solo un bambino: lui amava disegnare moto e caschi. Gli stessi che sono poi diventati parte integrante della sua qualità. Lontano dai circuiti il “Dottore” è però un ragazzo con le passioni di molti altri: “Nel tempo libero mi piace guardare i film e le serie tv, ascoltare la musica, giocare a GranTurismo con la console. Facciamo delle gare pazzesche online con gli altri ragazzi dell’Academy! Insomma, stacco. Nel weekend più o meno lavoro 12 ore con un’ora di pausa, quindi quando torno a casa ho bisogno di non sentire nessuno per almeno 24 ore. Disegnare? Solo da piccolo, sia moto sia macchine di F1, ora non più“.
Il commentatore della MotoGp ha così invitato il centauro a provare a rifare quel disegno: il risultato è stato davvero sorprendente.
Al Mugello con poche illusioni
La maturità acquisita in questi anni in pista ha permesso a Rossi di acquisire maggiore consapevolezza di sé. Non ha quindi timore di ammettere di essere poco ottimista in vista della gara di domenica: “Questa è una pista fantastica, qui ho vinto nove volte, ma da dieci anni non salgo sul gradino più alto del podio. Quando ho corso qui il primo anno in 500 sono caduto, il secondo ha piovuto e poi ho vinto per sette volte consecutive. Nella seconda parte della mia carriera, però, ho avuto più difficoltà e negli ultimi GP ho conquistato solo due podi. Ho avuto anche un po’ di sfortuna: nel 2016 si è rotta la moto, cosa che non succede quasi mai, nel 2017 sono arrivato acciaccato per i postumi di un incidente con la moto da cross. È vero, però, che è difficilissimo pensare che io possa vincere: al momento non abbiamo il potenziale per ambire al massimo risultato. Sarà un GP di sofferenza, bisognerà cercare di limitare i danni, cercando di sfruttare al massimo l’extra motivazione che dà il GP d’Italia. Diciamo che l’obiettivo massimo è il podio, per il momento“.
Foto immagine in evidenza: Crash.net