Non è stata una bella prova, quella del Dottore nel GP di Spagna. Ma, ascoltando Silvano Galbusera, capo tecnico Yamaha, il quinto posto di Valentino Rossi è un risultato in linea con le più rosee previsioni. “Quello che non va è chiaro — ha commentato il nove volte campione del mondo al termine della corsa — il problema è che siamo un po’ lenti a reagire. Peggio di quello che pensavo, speravo di andare meglio. Siamo contenti per questo quinto posto, ho fatto il massimo rimanendo concentrato, ma senza la tripla caduta era un ottavo posto e quindi la nostra situazione è critica“. Come dargli torto, peraltro, considerando pure il 7° posto di Maverick Vinales, che grazie ai piazzamenti precedenti trattiene coi denti la terza posizione in classifica piloti a 20 punti dalla leadership di Marquez, contro i 30 di Valentino, addirittura sesto.
Lenti a reagire
“Da tanto tempo lo dico. I nostri problemi sono abbastanza chiari ma siamo lenti a reagire. Continuerò a spingere e a sperare, perchè se risolviamo qualche problemino possiamo essere più competitivi“. È insomma un Valentino deluso, dove però trova spazio qualche punta di ottimismo sul futuro. Il suo mondiale non è ancora compromesso, sebbene lo sbarco in Europa non sia iniziato nel migliore dei modi e all’orizzonte c’è comunque bonaccia. E quanto all’incidente a tre di Pedrosa, Dovizioso e Lorenzo, si è espresso così: “L’ho visto, è un concorso di colpa tra Lorenzo e Pedrosa, quando succedono queste cose ci può essere la colpa di tutti e due”.
Parola al Dovi
E proprio sulla carambola che ha segnato il Gran Premio iberico si è spiegato anche Andrea Dovizioso, che in prima persona vi ha partecipato. “Non ci voleva — ha esordito ai microfoni di Sky — non ci voleva proprio. Abbiamo fatto tutto perfetto, eravamo in difficoltà nel weekend ma poi siamo cresciuti tantissimo e quasi sicuramente ci saremmo presi secondo e terzo posto“. Prima di finire nella ghiaia, con Marquez staccato a 2”, il forlivese sembrava avere ancora qualche carta da giocarsi per un eventuale inseguimento. Lo spazio — 7 giri — c’era, il problema era il compagno di scuderia Lorenzo che lo precedeva. “Aveva problemi all’anteriore — dice il Dovi in merito allo spagnolo — a centro curva era lento ma poi accelerava. Ne avevo anche di più ma ho fatto fatica a passarlo e si è visto.”
Dinamiche di un disastro
Fatale è stato proprio il tentativo di sorpasso di Dovizioso ai danni del Porfuera: l’italiano è arrivato forte in staccata, davanti ma troppo lungo, concedendo a Lorenzo, che comunque si trovava un po’ largo, le misure per riprendersi la seconda posizione. Rientrando in linea, però, Jorge non ha alzato lo sguardo, scontrandosi con un Pedrosa che arrivava interno ad altissima velocità. Nel primo urto è stato proprio Pedrosa ad andare in high-side, sbalzato via dalla sua Honda mentre la Ducati di Lorenzo sbandava sull’esterno scontrandosi con la sua gemella, prima di finire a terra.
La spiegazione del protagonista
“Il problema è che erano entrambi al limite — ha ribadito Dovi — e nonostante abbiano tanta esperienza, nessuno ha controllato l’altro in quella condizione. Quando si è in tre un minimo bisogna preoccuparsi degli altri. Dani è entrato molto veloce dentro, quindi diciamo che ha più colpa lui. Alla fine della gara Lorenzo mi ha detto che non sapeva che fossimo in tre, ma ci sta. Situazioni di gara in cui cadi ce ne sono a milioni. Non voglio puntare il dito, però quei 20 punti non ce li abbiamo. Ad ogni modo non ho problemi con Lorenzo: è una brava persona“. Dovizioso adesso è infatti quarto nel tabellino iridato, a 24 misure di distanza da Marquez. “Una nota positiva però c’è: questa Ducati è strepitosa. Non ho mai guidato così a Jerez, e come abbiamo lavorato in questo weekend, gara inlcusa, è stato fantastico. Peccato davvero perché vedevo che Marc non è che ne avesse molto più di noi. Avevamo il suo passo, qui a Jerez, e questo è strepitoso: arriviamo a Le Mans con tutto un altro spirito“.