Non sono bastati a Valentino Rossi i buoni auspici della vigilia, il “dottore”ad Aragon è stato protagonista ancora una volta di una gara anonima, salvata solo dalla verve del pilota di Tavullia, capace (anche grazie a tre cadute dei piloti che lo precedevano) di giungere al traguardo all’ottavo posto. Un risultato incredibilmente inaspettato, in negativo, dopo le qualifiche del sabato. A rendere il tutto ancor più sconfortante, però, è l’attitudine a reagire che Yamaha non ha dimostrato negli ultimi due anni, a scapito delle dirette concorrenti, Ducati, Honda e ad oggi anche Suzuki.
Le parole di Rossi non fanno che alimentare le preoccupazioni
Al termine della gara di Aragon, Valentino Rossi si è lasciato andare in dichiarazioni preoccupanti per i suoi tifosi e per tutti quelli che sognano nuovi duelli con Marquez, Lorenzo e Dovizioso. Il nove volte iridato ha più volte ribadito come, in questo momento storico, per Yamaha sia necessaria una rifondazione, come avvenne nel 2004 quando l’allora capo ingegnere Masao Furusawa rivoluzionò sia la moto che l’assetto organizzativo del team di Iwata. La situazione non è certamente facilitate dalle case concorrenti, in primis Honda e Ducati, che progrediscono gara dopo gara. Le parole di Rossi riportate da Motorionline non lasciano spazio ad interpretazioni: “Sono stato un po’ più veloce dello scorso anno, ma solo perchè nella scorsa stagione ero infortunato. Gli altri hanno fatto un grande step, soprattutto la Ducati, ma anche la Honda. Oggi sono andate forte anche la Suzuki e l’Aprilia.”
La Yamaha è proiettata alla prossima stagione… ma non troppo
Trovare le motivazioni per concludere la stagione in queste condizioni non è facile. Lo sforzo dei tecnici giapponesi è già proiettato verso il 2019, anno in cui Yamaha non può più permettersi di arrivare impreparata. Tuttavia, Valentino Rossi non vede la luce in fondo al tunnel neanche in questo senso: “Ci sono ancora cinque gare e dobbiamo continuare a lavorare, soprattutto lato elettronica. Qui c’era qualcosa di nuovo del nuovo team di Gadda che mi ha aiutato un po’ alla fine della gara. Per quello che accadrà a Valencia non lo so, storicamente la moto nuova arrivava a Brno, ma sono due anni che non accade”.