Nuovo giro, nuova giostra. Accantonato il memorabile quinto posto di Aragon a neppure venti giorni dall’operazione alla tibia destra, Valentino Rossi è più che mai intenzionato a far bene nell’appuntamento di domenica prossima: il Gran Premio del Giappone. Il Dottore zoppica ancora un po’, ma il dolore in moto è minimo rispetto a quel che ha dovuto sopportare durante la kermesse iberica. In cui, ricordiamo, si presentò in gara con il terzo tempo. “Di solito avere una settimana in più fa perdere il ritmo ma a me ha fatto comodo perché ho avuto più tempo per poter recuperare. Sto meglio, la gamba è migliorata, ho anche girato in moto al Ranch ed è stato bello, anche se lì a poggiare il piede ho un po’ di dolore“ ha rivelato ai microfoni di Gazzetta.
L’ultimo rush
A Motegi si apre il trittico di GP asiatici: dopo il Giappone sarà il turno dell’Australia, quindi la Malesia. Dopo di questi mancherà soltanto il classico finale a Valencia prima che cali il sipario sulla stagione in corso. La gara del Sol Levante si profila dunque come un evento cruciale per una battaglia mondiale ancora apertissima; al momento Marc Marquez conduce la classifica piloti con 16 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso e 28 su Maverick Vinales. “Sono GP che mi piacciono molto – ammette Valentino al riguardo – dobbiamo lavorare per essere veloci soprattutto a fine gara quando fatichiamo un po’ con il consumo delle gomme, ma qui molto dipenderà dal meteo: con tanta acqua i nostri difetti sono limitati al massimo, mentre con poca pioggia emergono. Sulla carta la pista di Motegi è, delle tre, quella che ci mette meno in difficoltà con la gomma posteriore, ma dobbiamo solo andare in pista e vedere. Se fosse bagnato sarebbe un peccato, anche se girando dal venerdì sul viscido avremmo la probabilità di lavorare a fondo e sistemare al meglio la moto“.
Ordini di scuderia?
Insomma, nel finale di stagione Vale deve “capitalizzare al meglio le possibilità, competere al vertice e stare nella lotta per il podio“, ma con una classifica così compressa e prestazioni così livellate tra i pretendenti al titolo, la sua presenza – così come quella di Pedrosa e Lorenzo – potrebbe essere cruciale per l’uno o l’altro iridato. “È una situazione interessante, ma anche strana: bisognerà vedere quello che decideranno Yamaha, Honda e Ducati e se chiederanno a me, Dani e Jorge di dare una mano ai loro compagni. Chissà, ma di solito la Yamaha lascia sempre le cose piuttosto aperte in questi casi“.