Non riuscire a essere competitivi ad alti livelli come si vorrebbe può inevitabilmente generare una sensazione di frustrazione. Il sentimento è più che naturale anche in un giovane che ha ancora tutta la carriera davanti. Ne è un esempio Stoffel Vandoorne, che inizia a maturare un sentimento di insofferenza nei confronti della sua scuderia, la McLaren. Il team, a suo dire, tutelerebbe in maniera eccessiva il pilota di maggiore esperienza, Fernando Alonso, senza prendere in considerazione anche le sue ambizioni.
Una convivenza non facile
Riuscire a trovare la giusta sintonia con un compagno di squadra non è mai semplice, ma la situazione si complica se ci si sente incompresi anche dallo stesso team, che dovrebbe tutelare entrambi i piloti. È un po’ la situazione che si trova a vivere attualmente Stoffel Vandoorne alla McLaren. La scuderia, infatti, finisce per guardare con un occhio privilegiato l’altro pilota, Fernando Alonso, che ha anche il diritto di scelta sulle nuove soluzioni che vengono sperimentate in pista.
Il belga, però, sembra stanco di dover sopportare questo clima. Quanto accaduto nell’ultima gara a Montecarlo sembra essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il giovane talento ritiene che lo spagnolo sia stato premiato con una strategia maggiormente favorevole. Il problema si è acutizzato in occasione di una sosta, dove il 26enne ha finito per perdere secondi preziosi a causa del ritardo nell’accensione del semaforo verde.
Un’insofferenza difficile da nascondere
Il livello di sopportazione sembra ormai massimo e Vandoorne non se la sente più di nascondersi. “Penso che avremmo dovuto fermarci cinque giri prima – ha raccontato il belga ai microfoni del quotidiano spagnolo Equipo -. Fernando è uscito proprio davanti a me in quella circostanza e ormai il danno era fatto dato che Monaco non ti permette di fare certe manovre. È stata una vera delusione. Sento che stanno sacrificando la mia carriera per il beneficio di Alonso”.
Steffel punta il dito soprattutto sulla strategia voluta dal team: “Strategicamente – ha aggiunto – dovevamo stare nella stessa finestra di Sainz. La nostra strategia era quella e quindi, in teoria, avremmo dovuto concludere alle sue spalle. Il problema è che durante il pit stop non si è accesa la luce verde alla ripartenza e proprio per questo ho perso secondi preziosi. Il ritmo con le super soft non era male qui a Monaco, ma tutti sanno che superare qui è impossibile”.
Foto immagine in evidenza: Getty Images