Il Brasile non sarà certamente una tappa memorabile per Max Verstappen. L’olandese è infatti tornato da Interlagos con una condanna decisa dalla FIA a due giorni di lavori sociali che dovranno essere eseguiti nei prossimi sei mesi. Il post gara decisamente troppo acceso Esteban Ocon, “colpevole” di averlo doppiato e ostacolato facendogli perdere la vetta della corsa, non poteva essere esente da conseguenze. La reazione avuta è stata dettata soprattutto dalla frustrazione.
Tutta colpa di una provocazione
Riuscire a mantenere i nervi saldi in pista e fuori quando ci si gioca qualcosa di importante non è mai semplice. Ne sa qualcosa Max Verstappen, spesso accusato dai colleghi di avere atteggiamenti sopra le righe, spesso al limite dell’azzardo, durante le gare. Questa volta, però, l’olandese ha decisamente superato il limite al termine del Gran Premio del Brasile dove ha quasi sfiorato la rissa con Esteban Ocon, che ha più volte spintonato.
Cosa ha fatto scatenare una reazione così forte? L’atteggiamento avuto dal pilota francese durante la gara, reo di avere ostacolato a più riprese il collega della Red Bull proprio mentre si trovava in vetta alla corsa. Un atteggiamento che avrebbe condizionato la sua prestazione e che gli avrebbe impedito di portare a casa una vittoria che sembrava quasi sicura.
One incident, two drivers, thousands of opinions… #BrazilGP ?? #F1 pic.twitter.com/oBpyfPt5cI
— Formula 1 (@F1) 13 novembre 2018
Il chiarimento mancato tra i due sarebbe però stato provocato, a detta di Verstappen, dal modo di agire del vincitore del campionato GP3 nel 2015: “So che è sempre facile parlare dopo, ma io ero andato lì solo per guardarlo negli occhi e chiedergli cosa gli passasse per la testa – ha spiegato Verstappen – lui mi ha risposto subito. ‘Ero più veloce di te’, facendosi una risata. In queste situazioni uno prova a restare positivo – ha proseguito – ma poi si incontrano persone come lui che non solo non chiedono scusa, ma provocano anche…“.
Non serve lo psicologo
Ancora una volta Verstappen è stato così accusato di non sapere controllare i nervi. Lui però sembra pensarla diversamente. “Non pensavo di essere colpito da un doppiato, sono contento che mio padre non fosse lì” (riferendosi appunto al fatto che Jos Verstappen è noto per il suo carattere irascibile, ndr).
Il pilota della Red Bull risponde prontamente anche a chi ritiene abbia bisogno di uno psicologo: “Se vengono da me con uno psicologo, li caccio via immediatamente. Devi cavartela da solo e poi ho già mio padre che mi fa da psicologo” – ha concluso.
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