Max Verstappen è uno dei personaggi del Circus che più frequentemente finisce nell’occhio del ciclone ed è oggetto di critiche anche non troppo leggere. L’olandese, infatti, è stato spesso protagonista in pista di mosse spesso considerate azzardate che hanno messo a rischio i colleghi. Il pilota non sembra però propenso a svolgere i servizi sociali come vorrebbe la FIA dopo il litigio avuto con Ocon in Brasile.
In attesa della pena
La sfuriata di Max Verstappen ai danni di Esteban Ocon in Brasile gli è costata cara: la FIA lo ha infatti condannato a due giorni di lavori socialmente utili. Un’occasione per spingere il pilota della Red Bull a dedicarsi a chi è meno fortunato e per ravvedersi sul suo comportamento a volte sopra le righe.
L’olandese, convinto di essere vittima di un’ingiustizia, non sembra però propenso ad accettare ogni tipo di punizione. Anzi, è stato lui stesso a chiarire la sua posizione in merito in occasione di una sua chiacchierata con la stampa ad Abu Dhabi. Il suo desiderio è chiaro: lui desidera pagare per quello che ha fatto, ma con un’attività che non snaturi eccessivamente la sua personalità. Anche in questa occasione non ha usato grandi giri di parole: “Non voglio che mi facciano sembrare uno stupido– ha dichiarato il pilota classe 1997 –. Credo che la FIA sia già stata abbastanza dura con me nel darmi questa punizione. Spero di trovare un accordo per svolgere un’attività consona a me”.
Al momento sembra che Jean Todt, presidente della Federazione, stia valutando la possibilità di fargli fare da giudice in occasione di una gara di karting.
L’ironia della Red Bull
In casa Red Bull si prova comunque a sdrammatizzare sull’accaduto in attesa della decisione ufficiale da parte della FIA. A farlo è proprio il team principal Chris Horner: “Max farà il thè a Jean Todt” – ha detto il numero uno della scuderia austriaca in tono scherzoso.
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