Lewis Hamilton è campione del mondo per la quinta volta. E l’immagine che Sebastian Vettel ha voluto dar di sé è quella di un gentleman sconfitto: prima con un delicato abbraccio all’avversario sotto il podio, poi il giro di saluto agli ingegneri Mercedes. Un gesto che la stessa scuderia tedesca ha voluto elogiare con un suggestivo tweet dal proprio account. A parole, però, Seb non ha trattenuto la spiazzante delusione, esplosa a coronamento di una gara che l’ha visto indiscusso protagonista e a termine di una stagione che, dati alla mano, ha più il sapore di un titolo gettato via. Perchè con questa Ferrari e con la mentalità giusta — il GP del Messico è l’ennesima riprova — il mondiale era decisamente alla portata del tedesco.
Un Vettel vuoto
“Sono molto deluso” racconta Seb ai microfoni di SkySport. E quando gli viene chiesto se fosse preparato, come prevedibile, a perdere matematicamente il titolo, lui risponde con un’inconsueta fermezza teutonica: “No. Non ci si può preparare mai per affrontare una cosa simile. Oggi non è la mia giornata, bensì quella di Lewis, che è stato più forte di me e di tutti noi quest’anno, si è meritato il titolo. Non mi piace perdere e non sono qui per perdere. Mi sento svuotato e non so cosa dire. È certamente stato un anno difficile, diverso da quello scorso ma non si possano fare confronti“.
Quel pensiero ai tifosi
“Penso che abbiamo il potenziale per fare meglio in futuro, dobbiamo imparare dai nostri errori mettendoceli alle spalle in fretta, l’unica cosa che posso fare è ringraziare i tifosi e tutti gli uomini di Maranello. È sempre difficile fare promesse, posso dire che darò il massimo per ottenere in futuro dei risultati migliori — continua il quattro volte campione del mondo, che dalla prossima stagione sarà affiancato dal monegasco Charles Leclerc — Adesso mi viene difficile commentare qualsiasi cosa, ci sono ancora due Gran Premi da fare con la Ferrari, che è la macchina dei miei sogni, e voglio dare il 100% pur di aiutare la squadra a raggiungere il suo obiettivo“.
Arrivabene rilancia
Un obiettivo, per inciso, che consiste nel titolo costruttori. Con il calo della Mercedes in Messico e l’ottima prestazione degli alfieri in rosso, tanto di un superlativo Seb quanto di un brillante Raikkonen, il distacco in classifica dalla scuderia tedesca, sempre capolista, si è ridotto a 50 punti contro i 96 in palio nei prossimi due GP di Interlagos e Yas Marina. L’impresa è difficile e complicata — ipotizzando due doppiette di Maranello, Hamilton e Bottas dovrebbero raccogliere meno di 46 punti in totale — ma a suonare la carica è stato anzitutto il team principal Maurizio Arrivabene: “Complimenti ad Hamilton e alla Mercedes, ma il campionato non è ancora finito e c’è in ballo il mondiale costruttori, è un dovere per noi conquistarlo e ci proveremo fino alla fine. Come al solito dico: testa bassa e lavorare. Abbiamo due gare da affrontare e servirà il massimo da parte nostra, andiamo in Brasile e ad Abu Dhabi carichi. A Seb dobbiamo stare vicini, non abbandonarlo, e così si fa con tutti i membri della squadra nei momenti difficili. Siamo dei combattenti e non ci arrendiamo mai, lasciamoci le cose brutte alle spalle e concentriamoci per il finale di stagione“.
Ombre sul titolo
All’indomani dell’ottenimento del titolo sono sempre più ingombranti le ombre che avvolgono la Mercedes: quel che semina rumors e malcontento è stato l’utilizzo di particolari cerchi posteriori forati internamente. Si tratta di una soluzione la quale ha indubbiamente indotto una svolta nella stagione delle Frecce d’Argento, che prima del suo impiego avevano ricorrenti problemi nella gestione degli pneumatici. Se da un lato masse di tifosi ferraristi urlano spropositamente al complotto, dall’altro è innegabile come la FIA non abbia fatto chiarezza, ballando anzi attorno ad un’ambiguità che adesso ne macchia l’autorità. A proposito si è espresso anche Arrivabene, che pur tradito da una espressione singolare ha preferito astenersi dal giudizio: “Non voglio parlare degli altri, so che i buchi sono stati chiusi ad Austin e anche qui, per cui lascio agli altri i giudizi. Noi dobbiamo pensare a quello che che è il nostro lavoro e daremo il massimo fino alla fine per il Costruttori“.