Sebastian Vettel ha tra i suoi pregi la capacità di resettare e resettarsi, di ripartire dal fondo e di scollegare un episodio, anche vicino, che brucia ancora. E Monza brucia, per il rosso dell’oceano di tifosi lì accorsi e brucia, per lo smacco di essere al volante della monoposto più veloce ma di buttare all’aria un trionfo in curva quattro del giro uno. E brucia, al popolo di Maranello, vedere una delle più belle coppie in rosso separate e divise da una polemica sbagliata. A sette gare dalla fine della stagione Seb deve leccarsi 30 punti di sutura, cuciti con astuzia e abilità da quella volpe, anche rapace a dir il vero, di Lewis Hamilton. Singapore può essere il trampolino giusto per tornare sulla retta via.
Seb si confessa
“Alla fine della stagione si sommano tutti i tuoi punti conquistati e a posteriori capisci quali erano le gare in cui c’era potenziale per vincere e quali no — rivela Vettel in un’intervista curata da Motorsport — non possiamo cambiare ciò che è stato, ma possiamo cambiare ciò che ci aspetta, quindi al momento siamo totalmente focalizzati sulla gara che ci aspetta qui e se saremo in grado di vincere, proveremo ovviamente a farlo, è ciò che vogliamo“. Il quattro volte campione del mondo tedesco sembra aver metabolizzato a pieno le sciagure più fresche. Nelle sue parole trapela cristallina la consapevolezza di una ghiotta occasione iridata.
“Vittima dei miei stessi errori”
Seb continua così: “Credo che il mio più grande nemico sia me stesso, abbiamo una grande macchina, ed abbiamo tutte le possibilità far bene. Lewis è il leader in questo momento, è lui il più avanti e lui è il pilota da battere, ma penso che abbiamo tutte le possibilità per giocarci le nostre chance. Abbiamo ancora ottime possibilità di far bene, e come ho detto, saremo noi il nostro primo nemico e non lui, inteso come pilota, o loro come squadra. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi, e se lo facciamo al meglio, abbiamo buone possibilità di fare bene e di vincere le gare che restano in calendario“.
Pace in vista con Raikkonen?
Ma il passaggio forse più tenero e romantico emerge nel trattare il suo rapporto con Kimi, quando gli si domanda se il finlandese sia stato il miglior compagno di squadra. “Sì — ha ribadito senza esitare — assolutamente. Ci sono cose che si possono esprimere in numeri, in risultati, altre invece no. La cosa più importante con il proprio compagno di squadra è il rispetto che si ha reciprocamente. Non ci sono state ‘cazzate’ tra noi, sin dall’inizio, e credo che sarà così fino alla fine. Come ho detto è una grande occasione per Charles, ma sono anche triste nel pensare che Kimi non sarà più nel box. Andiamo molto d’accordo e ci rispettiamo“.
Sul baby talento
E quanto a Charles Leclerc, che dalla prossima stagione lo affiancherà in rosso, Seb non indugia: “Non mi sono ancora complimentato con lui, non ho il suo numero di cellulare. Lo farò dal vivo alla prima occasione. Charles merita di essere in F1 ed è fantastico che abbia l’opportunità di correre in una grande squadra: faremo del nostro meglio per dargli il benvenuto, e vogliamo lavorare insieme come una squadra. Ma per ora non è così importante, lo sarà il prossimo anno“.