È iniziato il weekend che ci porterà al Gran Premio di Azerbaijan, una gara che evoca ricordi agrodolci a Sebastian Vettel, protagonista un anno fa di una “ruotata” di troppo a Lewis Hamilton. Le polemiche tra i due non sono mancate. Il ferrarista, però, con il senno di poi aveva ammesso di avere compiuto un errore in quella gara pur non volendo danneggiare il “rivale”. In conferenza stampa il tedesco è stato interpellato anche sul futuro del team, che potrebbe vedere l’approdo di Daniel Ricciardo a partire dal 2019. Il vice campione del mondo non si è però sbilanciato troppo sul tema.
Aria di cambiamento in casa Ferrari
La stagione 2018 è appena agli inizi, ma finora la Ferrari ha messo in mostra un’affidabilità che forse in pochi si aspettavano. Sebastian Vettel è infatti riuscito a salire sul gradino più alto del podio nelle prime due gare, mentre nell’ultimo Gran Premio, in Cina, a vincere è stato Daniel Ricciardo. Proprio l’australiano potrebbe essere il nuovo compagno di squadra del vice campione del mondo a partire dal 2019, ma il tedesco è rimasto abbottonato su un tema di cui dovrà occuparsi innanzitutto il team.
“Come mi vedrei con Ricciardo compagno di squadra? Eh non posso aiutarlo. Qui si tratta di mettere la firma su un pezzo di carta. E non posso essere io ad aiutare a farlo“. Il tedesco non può non ricordare quanto accaduto nel 2014, anno in cui i due erano già stati compagni di squadra, ma con risultati sorprendenti per entrambi (tre vittorie per il pilota della Red Bull, nessuna per Seb): “Lui qui? Non mi interessa, siamo stati insieme in un anno complicato per me, corre bene, ha vinto in Cina…“.
Pienamente concentrato sulla pista
In attesa di capire quali saranno le decisioni della Ferrari per il futuro, Vettel non vede l’ora di rimettersi al volante in vista della gara di domenica. Il tedesco preferisce però non lasciarsi andare a troppi proclami: “Favoriti? È giusto dire che ci sono 3 vetture che sono su livelli simili, la differenza la fa la cura dei dettagli. Chi ci riesce meglio, poi si impone. Comunque la nostra macchina è forte, lo è stata dappertutto“.
La convinzione di poter fare bene a Baku c’è tutta: “Una gara storta su 21 ci può stare, noi siamo tranquilli abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Certo il primo pit non è stato fantastico, perché abbiamo perso la posizione, abbiamo sottovalutato il potenziale dell’undercut. Ma l’importante è non commettere gli stessi errori” – ha concluso.
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