Il mondo dei motori riscuote sempre un fascino particolare ed è in grado di scatenare una fortissima adrenalina anche in chi assiste alle gare. Troppo spesso, però, finiamo per pensare che sia un mondo praticamente off limits alle donne. In realtà, non è così. Ne è un esempio, Sophia Floersch, pilota di Formula 3 coinvolta in un terribile incidente a Macao a fine 2018, ma tornata in pista poche settimane dopo. A breve ci sarà anche una giovane pronta a rappresentare l’Italia, Vicky Piria, classe ’93, che si appresta a prendere parte alla W Series, una competizione tutta al femminile.
Un ritorno con grande entusiasmo
Il richiamo della pista è spesso irresistibile per chi è abituato da tempo a gareggiare e a fare il possibile per migliorare i propri risultati. Non può quindi che essere motivo di orgoglio per Vicky Piria, mamma inglese e papà italiano, poter tornare a guidare una vettura di Formula 3 nella W Series. I motivi di orgoglio sono diversi, primo tra tutti quello di essere l’unica italiana tra le 18 selezionate.
La competizione partirà il weekend del 3-4 maggio e durerà fino ad agosto. L’emozione che lei avverte dentro di sé è palpabile: “Da un lato mi sento come se tornassi a casa, come se tornassi a fare quello per cui sono cresciuta, in un posto a cui appartengo. Allo stesso tempo sento naturalmente un po’ di tensione e un po’ di nervosismo perché ho avuto una pausa lunga e perché so che ci sono tanti occhi puntati su di me. Questo mondo è legato alle sponsorizzazioni. Ero arrivata a un punto in cui per continuare a gareggiare mi servivano cifre che per me erano inarrivabili. Questa competizione mi ha dato la possibilità di tornare a correre e a essere pagata per farlo” – ha detto ai microfoni di Open.
In pista con le migliori
Riuscire a essere selezionata per questo appuntamento non è stato semplice per Vicky, ma questo non fa che riempirla di orgoglio: “È stata tosta. Eravamo in 60 e ne sono uscite 18. Due eventi: un primo in Austria, con prove fisiche molto impegnative e prove di guida sul ghiaccio. Tutte situazioni nuove per noi. Da lì ne sono passate 28 che hanno fatto una selezione di quattro giorni in Spagna in cui abbiamo corso con la macchina con cui gareggeremo. Ogni volta che entravamo in pista era una selezione“.
What do you think on my all ?? livery? @WSeriesRacing pic.twitter.com/PioGhffzt9
— Vicky Piria (@VickyPiria) 14 aprile 2019
Almeno però lei preferisce non lasciarsi andare a troppi proclami e non si dichiara una delle favorite per la vittoria: “Ancora è un po’ presto per poterlo dire! Riparliamone dopo la prima gara“.
Di primo acchito si potrebbe pensare che una donna non sia alla lunga in grado di reggere il confronto con i colleghi uomini, ma la giovane prosegue sulla sua strada con convinzione: “C’è molto scetticismo. Molte persone dicono “Si, è brava, è veloce, ma basta?”. In un mondo in cui ci sono poche donne che competono in questo sport, le persone non lo sanno nemmeno se una donna oggi potrebbe essere in grado di guidare una Formula 1. Io sono del parere di sì”.
L’obiettivo è la Formula Uno, dove si sta iniziando a vedere qualche presenza femminile in più: “Io sinceramente non vedo nulla di male nella ragazza che si paga gli studi facendo l’ombrellina. Poi ci sono tante donne che lavorano nei team come ingegneri, nella strategia. Anche in Ferrari c’è un ingegnere donna molto brava. Esistono degli esempi, anche se per il momento sono un po’ nascoste” – ha concluso.
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