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Villeneuve contro Hamilton: “La Formula 1 non è Hollywood”

Villeneuve

Il Gran Premio di Hockenheimring di domenica si è rivelato per Lewis Hamilton come uno dei migliori della sua carriera. Le premesse non erano però delle migliori, viste le disastrose qualifiche e l’obbligo per il pilota inglese di partire dalla quattordicesima piazzola. E forse proprio per questa vittoria insperata, e a tratti davvero meritata, che Lewis Hamilton si è lasciato andare a grandi festeggiamenti, comprese varie dirette su Instagram e abbracci con il pubblico. Proprio in riferimento ai comportamenti tipici dell’inglese si è espresso il campione del mondo 1997 Jacques Villeneuve.

Le dichiarazioni di Villeneuve

Negli scorsi giorni Jacques Villeneuve, durante un’intervista ad Auto Bild, ha espresso il suo parere sui molti fischi ricevuti da Lewis Hamilton durante la Drivers Parade“Non dovrebbe essere sorpreso, confonde la Formula 1 con Hollywood e tutto quello che fa viene messo in scena. Si dipinge sui social media come se fosse Gesù, quando si è inginocchiato accanto alla sua macchina dopo il guasto in qualifica, sembrava la sofferenza di Cristo e quello che disse dopo era il Sermone del Monte. Poi sul podio ha fatto un gesto così drammatico che tutti hanno capito chi aveva mandato la pioggia!”. Un Villeneuve che come al solito non le manda a dire, mostrando ancora una volta una scarsa simpatia per il pilota inglese.

Lewis Hamilton festeggia la vittoria in Germania (Foto: Scrol.in)

Hamilton la superstar contro Vettel l’abitudinario

Le differenze tra Lewis Hamilton e Sabastian Vettel non è solo tra i confini della pista, ma anche nella vita reale. Se infatti il pilota inglese vive all’insegna della popolarità lo stesso non si può dire del campione tedesco, che non ha nemmeno un profilo sui social network. Sebastian Vettel ha infatti dichiarato quanto gli piaccia la vita di tutti i giorni e il fatto che non consideri le corse come la cosa più più importante della sua vita. Ecco le dichiarazioni del tedesco al The Guardian“Non mi sento speciale per il lavoro che faccio: anche io sono molte altre cose. Non mi definisce come persona: non è quello che sono, è quello che faccio. Sono felice di fare cose che le persone pensano siano noiose: tagliare il prato, cucinare”.