“Nel Milleproroghe abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni a Benetton. La retorica che si perdono i posti di lavoro è una sciocchezza. Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perché non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte Morandi” – aveva detto il Ministro degli Esteri Luigi di Maio in una diretta Facebook, ma ora quell’idea potrebbe davvero verificarsi in tempi brevi. In realtà, far sì che questo accada potrebbe non essere così semplice: sarebbe infatti in corso una trattativa in segreto tra il governo e Aspi, che otterrebbe un maxi risarcimento.
Il confronto nella maggioranza
Il nuovo anno potrebbe iniziare per il nostro Paese con un cambiamento che coinvolgerebbe, in misura indiretta, anche i molti automobilisti che ogni giorno viaggiano sulle autostrade italiane. Gran parte della maggioranza di governo sarebbe infatti sempre più propensa a revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, il gruppo di proprietà della famiglia Benetton. La questione è al centro del dibattito ormai da diversi mesi, in modo particolare dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Un evento che ha iniziato a sollevare dubbi sul livello di sicurezza delle strade su cui ci spostiamo costantemente.
“Per quanto riguarda le concessioni autostradali – ha fatto sapere il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Repubblica – stiamo per chiudere questo dossier. Ci confronteremo all’interno della maggioranza perché tutti siano coinvolti nella dimensione politica della decisione finale. Ma è evidente che a fondamento di tale decisione ci dovranno essere valutazioni tecnico-giuridiche sull’inadempimento del concessionario. Solo così rispetteremo la memoria delle vittime della tragedia del ponte Morandi e garantiremo la tutela degli interessi pubblici”.
Il rischio che però una decisione così importante possa portare a frizioni all’interno della maggioranza è da mettere in preventivo. Anche per Aspi una mossa del genere potrebbe essere rischiosa: l’amministratore delegato Roberto Tomasi starebbe così provando a giocarsi la carta del dialogo per evitare che questo possa generare un danno quasi irreversibile per l’azienda. L‘articolo 35 del Milleproroghe, infatti, mette a rischio non solo Autostrade per l’Italia, ma anche le altre concessionarie.
Decisioni da non prendere alla leggera
Arrivare alla chiusura dell’accordo stipulato nel 2007 non sarebbe però esente da conseguenze. Come rivela il Corriere della Sera, infatti, il governo sarebbe già al lavoro per arrivare a un accordo che possa soddisfare entrambe le parti.
Proprio il decreto approvato prima di Natale ha modificato le clausole di rottura. Le condizioni ora sembrerebbero più favorevoli, ma comunque da non sottovalutare a dispetto di quanto inizialmente previsto. Lo Stato potrebbe essere infatti chiamato a versare un indennizzo ad Aspi per i lavori già eseguiti, a cui dovranno essere aggiunte anche altre penali.
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