L’impatto del Coronavirus sull’economia si rivela, giorno dopo giorno, sempre più serio e il settore dell’auto non fa eccezione. Lo scorso 20 marzo è arrivato infatti l’appello del direttore generale ACEA, Eric-Mark Huitema, alle istituzioni comunitarie e nazionali affinché addottino misure straordinarie per tutelare compagnie e lavoratori del comparto auto.
Conseguenze disastrose per l’automotive europeo
Se nelle scorse settimane abbiamo avuto qualche anticipazione dell’impatto dell’epidemia sull’automotive, dai fornitori ai distributori, ora è nientemeno che l’ACEA (Associazione costruttori europei di automobili), tramite il suo direttore generale Eric-Mark Huitema, a chiarire che le conseguenze potrebbero essere disastrose per il settore.
Nel comunicato stampa dello scorso 20 marzo si legge che “in tutta l’Unione Europea, le aziende produttrici di veicoli gestiscono 229 impianti, tra siti di assemblamento e di produzione, impiegando direttamente 2.6 milioni di cittadini europei. La filiera dell’auto fornisce occupazione, tra lavori diretti e indiretti, per 13.8 milioni di persone nell’UE“. Ora, avverte Huitema, con distribuzione e produzione ferme per il crollo della domanda, per le difficoltà di approvigionamento e per le misure dei governi, il posto di lavoro di quasi 14 milioni di europei è a rischio.
L’appello dell’ACEA
L’ACEA chiede pertanto misure straordinarie ai governi nazionali e, in particolare alla commissione europea per tutelare il settore.
“Abbiamo bisogno di un dialogo urgente con la presidente della commissione europea (Ursula von der Leyen, ndr) perché si facciano due cose” – dichiara Huitema – “In primo luogo, prendere misure per evitare danni essenziali e irreversibili al settore, con perdita permanente di posti di lavoro e di capacità di innovazione e ricerca. In secondo luogo, l’Europa si prepari a stimolare la ripresa del nostro settore, il quale a propria volta contribuirà alla ripresa accelerata dell’economia europea in senso più ampio“.
Huitema rimarca infine che l’ACEA, che rappresenta tra le altre Volkswagen, BMW, FCA, PSA e Renault, è pronta a collaborare con la commissione europea, governi nazionali e gli altri interessati per attraversare la crisi e che “la salute di quelle persone che sono la spina dorsale della nostra industria e delle loro famiglie è di primaria importanza per le aziende europe costruttrici di automobili“.
Foto in alto: Wikipedia; autore: Brian Snelson; immagine modificata, licenza Creative commons