Diesel Euro 5: per il Ministero dei Trasporti nessuna irregolarità

Diesel Euro 5: per il Ministero dei Trasporti nessuna irregolarità

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha effettuato una serie di test sulle emissioni di alcuni veicoli con motore Diesel Euro 5. L’esito è stato positivo: non sono stati infatti riscontrati né livelli oltre la norma né software in grado di ridurle e non conformi alla normativa della UE. Il report è stato poi trasmesso alla Commissione Europea.

I veicoli sottoposti ai test

Sono stati nel complesso diciotto i veicoli presi in esame dall’ente governativo, tra cui sette appartenenti al gruppo FCA. Per quanto riguarda la casa automobilistica italiana sono state coinvolte Panda 1.3, Giulietta 2.0, Doblò 1.3, Giulietta 1.6 Mjet, Cherokee 2.0 Mt 4×2, Lancia Y 1.3 e Fiat 500L 1.6 Mjet. I modelli stranieri valutati sono invece Volkswagen Tiguan, BMW 118d, Ford Focus, Fors S-Max, Mercedes Class-200, Opel Astra, Renault Laguna, Renault Clio e Dacia Sandero.

Particolarmente rigida è stata anche la selezione delle vetture. Tutte, infatti, avevano percorso meno di 36 mila chilometri ed erano a disposizione di vari concessionari presenti nel territorio italiano. I modelli costituiscono il 70% del parco auto Diesel Euro 5 attualmente in circolazione sulle strade italiane. Si è invece deciso di non osservare il rendimento dei veicoli Volkswagen, già oggetto di un’indagine da parte della Procura di Verona non ancora conclusa.

Inizialmente le auto sono state posizionate su un banco a rulli in laboratorio. Successivamente ulteriori verifiche sono state svolte in pista.

Cosa è emerso dalle prove effettuate

In occasione dei test erano presenti tecnici del Mit del Cpa di Napoli (11 veicoli) e del Cpa di Torino (7 veicoli), oltre ai responsabili delle varie case automobilistiche. Una scelta fatta per certificare i risultati ottenuti.

Il report diramato dal Ministero mette in evidenza l’assenza di irregolarità nei veicoli. I livello di emissione sono infatti risultati compatibili con i dati di omologazione, quindi conformi alla normativa in vigore. Più precisamente, sono stati rispettati i livelli di NOx (ossidi di azoto), di Pm (emissioni di particolato in massa) e Pn (emissioni di numero di particelle).

Sono emersi però dati rilevanti in riferimento ai NOx, gli ossidi di azoto, una delle sostanze più inquinanti. Il ciclo di omologazione Nedc “a freddo” è stato infatti superato positivamente da tutti i mezzi. Diverso invece l’esito nel caso del ciclo Nedc “a caldo”. In questo caso rientrano nei limiti Bmw, Mercedes, Opel Astra e Ford S-Max. Vanno ben oltre la norma i tre modelli Renault, seguiti da vari mezzi del gruppo Fiat Chrysler e dalla Ford Focus.

Non è stata riscontrata nemmeno la presenza di software in grado di manipolare l’esito dei test, simili a quelli utilizzati da Volkswagen, coinvolta recentemente nello scandalo “Dieselgate”.

Ulteriori verifiche saranno effettuate a settembre 2017 per mettere in evidenza eventuali cambiamenti nei veicoli.