Cosa ne sarà del nostro governo? Al momento, dopo lo scontro nato negli ultimi tempi tra Lega e Movimento Cinque Stelle, sembra difficile poter fare una previsione. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini sembra intenzionato ad andare il prima possibile al voto, mentre c’è chi prova a frenare questa idea, anche se, come spesso capita in questi casi, a farne le spese potrebbero essere proprio gli italiani. Tra i nodi in ballo c’è soprattutto quello dell’aumento dell’IVA, che potrebbe essere l’ennesima stangata per le tasche di molte famiglie. Non è però finita qui: ancora tutto da chiarire è anche il destino di alcuni provvedimenti, tra cui spiccano quelli per gli ecobonus che coinvolgono il settore automobilistico e la riforma del Codice della Strada.
Quale futuro per l’ecobonus?
A poco più di un anno dall’insediamento del governo gialloverde, i provvedimenti diventati esecutivi non sono mancati, altrettanto le discussioni in merito. Tra le norme oggetto di critica c’è stata quella relativa all’ecobonus, pensata per chi era in procinto di cambiare la propria auto con l’intento di favorire chi dovesse scegliere modelli meno inquinanti. Su questa norma si è puntato in maniera decisa con uno stanziamento di 60 milioni di euro per l’anno in corso e 70 milioni per i prossimi due anni.
I risultati a livello economico sono arrivati. Il mercato dell’elettrico ha subìto un incremento importante: nei primi sette mesi del 2019 si è registrato addirittura un +104% rispetto allo stesso periodo del 2018. A livello di numeri si parla di 6.000 auto elettriche immatricolate a fronte di quasi 3.000.
In caso di conclusione anticipata della legislatura, il rischio che questi fondi possano venire bloccati è quindi più che concreto. Tutto da chiarire è anche il destino del bollo auto: da tempo si parla di un’abolizione o almeno di una riduzione, ma nessuno si è mai mosso in modo concreto.
Il Codice della Strada è destinato a cambiare?
Un altro dei nodi da risolvere riguarda eventuali modifiche da introdurre al Codice della Strada con l’obiettivo di provare a fare il possibile per salvaguardare la sicurezza di tutti. Tra i temi oggetto di discussione c’è la possibilità di rendere ancora più rigide le sanzioni per chi viene sorpreso con il cellulare alla guida, l’obbligo del casco per chi va in bici e ha meno di 12 anni, oltre a un sistema di regole più preciso che possa coinvolgere chi utilizza strumenti come i monopattini elettrici, gli hoverboard e i segway.
Un primo passo in questo ambito era stato effettuato con l’approvazione della bozza alla Commissione Trasporti della Camera, ma prima di arrivare all’entrata in vigore definitiva dei provvedimenti è necessario l’esame a Montecitorio e successivamente in Senato. Difficile però che questo accada se prima della fine dell’anno dovesse esserci la caduta dell’esecutivo.
E non è finita qui
A più riprese è stato annunciata una cancellazione delle accise che, se attuata, porterebbe a una diminuzione del costo del carburante, ma finora nessun passo in avanti è stato fatto.
Da valutare anche la possibile revoca delle concessioni ad Autostrade s.p.a. a seguito del crollo del Ponte Morandi di Genova. I Cinque Stelle sembrano intenzionati a procedere, mentre finora Salvini ha sempre fatto muro.
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