La crisi dei microchip blocca il settore auto: il caso della fabbrica di Torino

La crisi dei microchip blocca il settore auto: il caso della fabbrica di Torino

Quelli che comunemente vengono definiti microchip, sono componenti che consentono ai prodotti elettronici di funzionare. Tablet, smartphone, televisori ma anche le automobili più moderne. Con la pandemia la produzione dei semiconduttori è in crisi con conseguente blocco del settore automobilistico. Ecco quali sono le cause delchip crunch”.

La pandemia è la prima causa della crisi dei microchip

La “chip crunch” ovvero crisi dei chip, è incominciata nel 2019 con l’arrivo della pandemia globale da Covid-19. Questo perchè con il lockdown, le persone avevano sempre più esigenza di apparecchi elettronici e sempre più performanti. All’aumento della richiesta nei settori elettronici, le aziende hanno dirottato la produzione di semiconduttori verso oggetti elettronici, piuttosto che investirle nel settore automobilistico. Questa eccessiva richiesta non era calcolata e le materie prime di cui i microchip sono costituiti non sono abbastanza per coprire la produzione in tutti i settori. In buona sostanza, per produrre tablet, computer, televisori e altri apparecchi simili, i microchip vengono “tolti” alle auto generando un blocco e una crisi del settore. Il quadro è molto preoccupante per il 2021, tanto che la società di consulenza AlixPartners ha stimato un buco di produzione da quattro milioni di automobili.

Crisi dei microchip: il caso della fabbrica di Torino

Considerando la crisi e l’esigenza di un maggior numero di microchip, a Torino c’è una fabbrica la Vishay di Borgaro che lavora 7 giorni su 7 per produrre i semiconduttori. L’unico vero produttore di microchip in Italia è questa azienda che per sopperire alla mancanza di microchip e quindi mandare avanti il settore automobilistico, lavora anche il sabato e la domenica. La Vishay è un’azienda che si sta adattando alla crisi dei microchip e sta reagendo in modo ammirevole assumendo sempre più operai. Una reazione che lascia ben sperare per il settore automobilistico. Inoltre, lo stabilimento è anche impegnato costantemente nella ricerca di sistemi hi tech, con l’aiuto del Politecnico di Tornino dando uno sguardo al futuro delle autovetture.

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