La Guardia di Finanza della Compagnia di Erba ha scoperto una frode milionaria nel mondo del rally che coinvolgerebbe scuderie automobilistiche, le società di promozione pubblicitaria e di organizzazione di manifestazioni sportive e gli sponsor. Il caso di evasione sarebbe emerso a seguito di controlli effettuati su 2 società.
Società “cartiere” per evadere
Nel mirino degli inquirenti sarebbero finite inizialmente 2 società, oggetto di verifiche fiscali da parte delle Fiamme Gialle. Dopo i controlli sarebbe emerso un quadro sconcertante, come cosa scrive la Guardia di Finanza in un comunicato stampa, è stata rilevata “una frode fiscale di oltre 12 milioni di euro realizzata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti da parte di 15 società, molte delle quali ‘cartiere’ in quanto prive di struttura imprenditoriale e commerciale“.
La frode vedrebbe il coinvolgimento delle “scuderie automobilistiche, gli sponsor e le società di promozione pubblicitaria, organizzazione e realizzazione di manifestazioni sportive, attraverso la vendita e l’acquisto di spazi pubblicitari da cui le scuderie ricavano il denaro necessario per competere“. Le scuderie di rally per alleggerire il proprio reddito e l’IVA a debito risultanti dalla cessione di spazi pubblicitari e dal noleggio delle vetture “utilizzavano fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere create ad hoc per facilitare l’evasione fiscale milionaria”.
I reati e il sequestro dei conti correnti
I movimenti del denaro ricostruiti durante le indagini avrebbero mostrato che “a fronte dei bonifici effettuati per giustificare il pagamento delle fatture false, venivano effettuati prelievi di denaro contante finalizzati ad un’immediata restituzione delle somme trasferite al netto di una percentuale che variava dall’1% al 20%, nonchè versamenti su innumerevoli carte di credito prepagate intestate a prestanome“. Gli inquirenti che hanno scoperto la frode nel mondo del rally hanno quindi segnalato alle autorità giudiziarie competente 19 persone, tutte italiane, attive nel campo delle sponsorizzazioni e del noleggio delle autovetture “residenti nelle province di Como, Milano, Brescia, Lecco, Novara, Reggio Emilia e Roma, sedi anche delle “cartiere” interessate“.
I reati ipotizzati sono di “emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché di omessa dichiarazione previsti dal D. Lgs. 74/2000“. Il gip di Como ha dato esecuzione alla richiesta del pm di sequestro preventivo dei conti correnti, dei beni mobili e immobili degli indagati per 5,2 milioni di euro, la somma dell’imposta complessivamente evasa all’Erario. Il provvedimento è già stato eseguito dalla Fiamme Gialle di Erba.
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