La Formula 1 riabbraccia Flavio Briatore dopo 15 anni. Era il 2009 quando, a causa di un’indagine FIA sull’incidente di Nelson Piquet Jr. del 2008, il Team Manager venne allontanato dall’allora Renault.
Sarà Alpine, sempre Renault quindi, a permettere il clamoroso ritorno di Briatore nel circus della Formula 1, tra non poche polemiche.
Alpine rende possibile il ritorno di Briatore
Il manager italiano, famoso per i suoi successi con Benetton e Renault, ricoprirà il ruolo di supervisore speciale con l’obiettivo di guidare la scuderia francese verso la competitività entro il 2026.
Briatore ha accettato la proposta di Luca De Meo, CEO del gruppo Renault. Il suo ruolo non prevede un coinvolgimento quotidiano in pista, ma un’influenza strategica per la crescita del team.
Alpine si trova in una fase di profonda ricostruzione dopo un 2023 difficile. L’obiettivo ambizioso di Briatore è quello di creare una squadra in grado di competere per i vertici della F1 a partire dal 2026, anno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico.
Briatore è già al lavoro per rinforzare la squadra con nuovi acquisti. Accanto a lui, il team principal Bruno Famin ha recentemente ingaggiato David Sanchez, ex Ferrari. La scelta di Briatore indica la volontà di Alpine di intraprendere un percorso deciso verso il successo, puntando su figure esperte e vincenti.
Il ritorno di Briatore è accolto con entusiasmo, ma non mancano le incognite e le polemiche. Il manager italiano avrà il tempo necessario per costruire una squadra competitiva entro il 2026? La sua permanenza in Alpine è legata al raggiungimento di questo obiettivo?
Nonostante le incertezze, il ritorno di Briatore rappresenta un’iniezione di fiducia per Alpine. La sua esperienza e il suo carisma potranno essere fattori determinanti per il rilancio della scuderia e per il suo ritorno ai vertici della F1.
Gli anni d’oro di Briatore con Benetton e Renault
Si può dire che il nome di Briatore e di quella che oggi è Alpine, già Renault e ancor prima Benetton, sono sempre stati legati a doppio filo e che la collaborazione abbia sempre prodotto risultati più che buoni, quando non eccezionali.
Briatore ha guidato la Benetton alla conquista di due titoli mondiali costruttori (1995 e 1996) e due titoli piloti con Michael Schumacher (1994 e 1995). Successivamente, ha portato la Renault al successo con Fernando Alonso, ottenendo altri due titoli mondiali costruttori (2005 e 2006) e due titoli piloti (2005 e 2006).
Il ritorno di Briatore nel motorsport rappresenta una scommessa per Alpine, che punta sulla sua esperienza e sul suo carisma per rilanciarsi. Il suo ruolo di supervisore speciale gli garantirà una certa autonomia strategica, con l’obiettivo di costruire una squadra competitiva in grado di lottare per il titolo entro il 2026. C’è da dire che visti i rapporti passati, non è difficile immaginare che Briatore possa avere un impatto importante con la propria presenza e l’esperienza accumulata in due periodi di vittorie eccezionali.
Il ritorno di Briatore in F1 non manca e non mancherà di suscitare polemiche, data la sua storia travagliata. Tuttavia, il suo talento indiscusso e la sua capacità di creare squadre vincenti potrebbero essere gli elementi chiave per il futuro di Alpine.
La squalifica di Briatore dalla Formula 1
Ne avevamo già parlato qualche mese fa, a Marzo quando lo scandalo Crashgate era tornato alla ribalta e ne ripetiamo qualche accenno per ricordare i punti salienti della questione.
La carriera di Briatore in F1 ha subito una brusca frenata nel 2008 a causa del Gran Premio di Singapore. In quell’occasione, Nelson Piquet Jr., su presunta istruzione del team, si schiantò deliberatamente per favorire il compagno di squadra Fernando Alonso. Lo scandalo ha portato all’allontanamento di Briatore dalla F1.
Nel 2010 tuttavia Briatore è stato assolto dalle accuse di manipolazione della gara e ha ottenuto un risarcimento dalla FIA. Nonostante la vicenda, che seppur legalmente risolto ha lasciato molti strascichi nell’opinione pubblica, il suo palmarès in F1 rimane indiscutibile.
Solo il tempo potrà dire se il ritorno di Briatore in F1 darà la scossa ad Alpine e al suo progetto per il 2026, ma quel che è certo è che la Formula 1 è già in fermento.