Steiner, team principal della Haas, sembra avere un problema delicato: come comportarsi riguardo a Mick Schumacher. Il figlio del grande campione ha avuto una stagione ricca di incidenti e 0 punti. Proprio per questo, il team leader rivela quali sono le sue strategie per aiutare il pilota e quale potrebbe essere il suo futuro in pista.
Steiner svela: “Sto aiutando Mick Schumacher a sbloccarsi”
Steiner, in occasione di un’intervista a Gazzetta, ha parlato del pessimo andamento di Mick Schumacher: “Stiamo cercando di aiutarlo a sbloccarsi, a realizzare questo benedetto primo punto“. Il figlio d’arte non ha totalizzato ancora nessun punto in questa stagione, in compenso è stato protagonista di numerosi incidenti su pista che sono costati cari alla Haas.
Il capo del team continua spiegando l’andamento del figlio d’arte: “Ha tanta pressione addosso. Tutti si aspettavano che al secondo anno facesse lo stesso salto che aveva mostrato nelle formule minori. Non c’è stato ma per una ragione specifica: queste macchine non sono una evoluzione di quella dell’anno scorso, guida una vettura completamente nuova. E persino piloti più esperti hanno fatto fatica ad adattarsi. “
E ancora: “Gli incidenti in Arabia e Monaco gli hanno pure tolto confidenza, innescando una spirale negativa. Tra l’altro il calendario non lo aiuta perché Baku e Canada sono piste che non perdonano, se sbagli fai dei gran danni. E logicamente l’ultima cosa che vuole fare Mick adesso è andare a sbattere“.
Steiner rassicura: “Nessun problema tra me e Mick Schumacher”
Durante l’intervista, Steiner ha rassicurato il pubblico sul fatto che tra lui e il pilota non ci siano tensioni. Infatti, alcune voci di corridoio hanno diffuso la voce secondo cui fossero emersi dei problemi tra il capo della Haas e Mick Schumacher.
Come riporta Gazzetta, il team leader smentisce tutto: “Sono stati i media tedeschi a montare un po’ il caso, creando confusione. Io e Mick ci siano guardati negli occhi e abbiamo riconosciuto che tra noi non esistono problemi. Purtroppo però queste cose non fanno che aumentare la pressione su di lui e non è un bene per la squadra”.
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