Alex Zanardi si trova a lottare ormai da mesi per riprendersi dopo il terribile incidente in handbike in cui è rimasto coinvolto lo scorso giugno, ma nonostante la situazione sia apparsa estremamente delicata sin da subito anche in questa occasione sta dimostrando una grinta e una determinazione fuori dal comune. Ai risultati della perizia di cui si era parlato a settembre scorso, ora si aggiunge quella del consulente di parte dell’autista del tir contro cui ha impattato il mezzo del campione. L’ingegnere Giorgio Cavallin, consulente della famiglia di Zanardi, sarebbe però arrivato a valutazioni non concordi con quanto emerso da queste due perizie.
Qual è la vera causa dell’incidente?
Sin dal giorno dell’incidente sono in tantissimi a sperare di poter ricevere notizie positive sulle condizioni di Alex Zanardi, che anche in questa ennesima sfida che la vita gli ha messo davanti sta dimostrando di avere la grinta di un leone. Altrettanto importante è però cercare di capire cosa sia davvero accaduto quel giorno e se l’impatto si sarebbe potuto evitare.
Determinante è ovviamente il ruolo dei periti, che stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti. Sulla base di quanto emerso, sarebbe stato il campione paralimpico a perdere il controllo della sua handbike, questo sarebbe quindi l’elemento che avrebbe determinato l’impatto. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, questo dato sarebbe confermato in due perizie depositate nella cancelleria della Procura della Repubblica di Siena: quella del professor Dario Vangi, consulente del procuratore capo Salvatore Vitello e del pm Serena Menicucci, e quella del professore Mattia Strangi, perito di parte dell‘autista dell’autocarro, al momento indagato per lesioni colpose.
La perizia del consulente della
Non si riscontrano comunque sostanziali differenze tra le due perizie. In entrambe le versioni l’handbike su cui si trovava Zanardi viaggiava a 50 km/h, una velocità inferiore a quanto consentito dal Codice della Strada in quel punto. Il campione paralimpico avrebbe tentato di mettersi un po’ più a destra vedendo il camion in arrivo, ma avrebbe perso il controllo facendo una sorta di testacoda fino a ribaltarsi. Questo ha portato Alex a cadere nella corsia opposta e a battere la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno. Il tir, invece, avrebbe avuto una velocità di 38 km/h.
“Da quanto emerge si andrebbe verso un’assenza di colpe nell’incidente“, sono le parole di Strangi riportate da Il Fatto Quotidiano. Da valutare però è anche quanto emerso dalla perizia eseguita l’ingegner Giorgio Cavallin, consulente della famiglia di Zanardi, che sarebbe in disaccordo. Secondo questa consulenza, sarebbe stata determinante nella dinamica dell’incidente una presunta invasione di corsia da parte del tir. La decisione finale ora dovrà essere presa dalla Procura.
Foto in alto: fotogramma Che tempo che fa