In occasione di un’intervista al Daily Mail, Leclerc si racconta a cuore aperto. Per il monegasco il 17 luglio è una data tragica perché moriva il suo amico Jules Bianchi, a causa di un incidente su pista nel GP del Giappone. Ma non è l’unica perdita a cui il pilota ha dovuto assistere; nel 2017 Leclerc ha affrontato anche la morte del padre Hervé per una malattia e, due anni dopo, quella dell’amico Anthoine Hubert. Queste tre perdite lo hanno segnato e portato ad avere dei conflitti con il suo sport.
Leclerc e i sensi di colpa dopo le perdite delle persone care
Leclerc ha maturato dei conflitti con la sua passione per il Motorsport, perché causa della perdita di tre persone molto care al pilota. Come riporta Gazzetta, il monegasco ha dichiarato: “Ero molto legato a Jules e ad Anthoine, che conoscevo da quando eravamo piccoli. È molto difficile vedere morire persone care a causa dello sport che ami di più. Ma non penso di fermarmi“.
Poi, Leclerc rivela le emozioni provate quando, nel 2017, ha gareggiato a Baku in F2, a pochi giorni dalla morte del padre: “Mi sono chiesto cosa avrebbe voluto che facessi in quel momento e la risposta era correre“. E ancora: “Mi sono sentito in colpa per non aver pensato alla morte di mio padre e di un amico, anche se è stato solo per un paio d’ore”.
Leclerc e gli obiettivi futuri in F1
Nonostante sia stato segnato da tre grandi perdite, Leclerc non ha intenzione di smettere con la F1. Come riporta Gazzetta, il pilota Ferrari ha grandi obiettivi per il suo futuro: “È una lunga stagione e credo che possiamo vincere il campionato. Questo è ciò che mi fa alzare la mattina. Arriveranno momenti migliori“.
Il monegasco rivela anche cosa pensa di un probabile scontro in pista con Hamilton: “Se ha una macchina competitiva, è da titolo. Ma in una sfida per il titolo contro di lui, se dovessi scegliere, punterei su di me“.
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