Nico Rosberg e Alexander Albon hanno dimostrato di saper utilizzare fama e privilegi nel modo giusto, adoperandosi per azioni di beneficenza. Rosberg, campione del mondo del 2016, ha onorato la sua promessa di piantare 4.000 alberi in Sardegna. L’iniziativa, in occasione delle due tappe di Extreme E a Capo Teulada, servirà come lascito del pilota e del suo team. Risanare un area dell’isola è stato un importante segnale.
Rosberg e la bellissima iniziativa in Sardegna
Nico Rosberg e il suo team, con la collaborazione Allianz, LifeTerra e MEDSEA Foundation, ha piantato 4.000 alberi e arbusti per il comune di Sennariolo (Sardegna). L’area in questione era stata colpita da diversi incendi che hanno devastato ben 20 mila ettari.
L’iniziativa di risanamento avviata dal pilota e dai suoi partner è considerata anche un suo lascito, un segno impresso nella memoria. “Rosberg X Racing non significa solo corse”, come riporta Gazzetta, “siamo in Sardegna per promuovere un messaggio importante con i nostri partner Allianz, LifeTerra e MEDSEA Foundation. Supportiamo progetti sociali e ambientali in tutte le tappe della serie. Col nostro aiuto, vogliamo che la Sardegna possa tornare alla sua naturale bellezza e non potrei essere più orgoglioso di questa vision“, ha dichiarato il pilota.
Alexander Albon e l’iniziativa per l’orfanotrofio della sua città
Oltre a Rosberg, anche Alexander Albon ha voluto dare il suo contribuito benefico. Il campione della Williams ha messo all’asta il suo casco disegnato dai bambini dell’orfanotrofio Wat Sakraeo, nel suo paese di origine. I proventi della vendita, circa 98mila euro, sono stati devoluti alla stessa struttura, che ospita 2.000 bambini, per migliorare le loro condizioni di vita.
Un gesto davvero onorevole che Albon, come riporta Gazzetta, commenta così: “Dato che il 2022 è stato l’anno del mio ritorno in Formula 1, volevo utilizzare la mia piattaforma per fare del bene e restituire qualcosa alla comunità thailandese“. Un bellissimo gesto quello del pilota che, sicuramente, non verrà mai dimenticato dai quei bambini.
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