La sezione specializzata in materia di impresa del tribunale di Bologna ha emesso una sentenza storica, dichiarando la bellissima e iconica Ferrari 250 GTO “opera d’arte”. La sentenza è arrivata in seguito ad un reclamo della casa di Maranello, che ha dichiarato che la vettura è caratterizzata da “oggettivo valore artistico”. La sentenza ha un particolare valore storico in quanto tutela per la prima volta la disciplina dei diritti d’autore in campo automobilistico.
Tutelati i diritti d’autore della Ferrari
La sentenza è stata emanata il 20 maggio, concludendo una battaglia legale tra la Ferrari ed un’azienda modenese che stava ideando una commercializzazione della GTO 250 in versione aggiornata. Il particolare design della GTO, riconducibile anche a ciò che la vettura ha lasciato nell’immaginario collettivo, ha condotto i giudici all’ordinanza. “Il suo valore artistico ha trovato oggettivo e generalizzato riconoscimento in numerosi premi e attestazioni ufficiali, in copiose pubblicazioni e anche riproduzioni su monete, disegni e sculture esposte nei musei”. Così recita la sentenza del tribunale di Bologna.
L’idea di Enzo Ferrari
La storia della Ferrari GTO 250 affonda le radici nella leggenda, quando nel 1960, unicamente per impiego agonistico, Enzo Ferrari chiese al suo ingegnere, Giotto Bizzarrini, di realizzare una nuova vettura per il mondiale Marche del 1962. La vettura, che diverrà poi simbolica oltre che super prestazionale, ebbe subito un gran successo in ambito sportivo, grazie a vittorie di prestigio come la 12 ore di Sebring, il Tourist Trophy o ancora la celebre 24 ore di Le Mans. Questi ottimi risultati arrivarono anche grazie al contributo di un tester d’eccezione: Stirling Moss, che provò la vettura durante le prove della F1 segnando un tempo talmente veloce da far esclamare ad Enzo Ferrari: “Non si era mai vista una GT davanti alle monoposto”. Tuttora un unicum nella storia delle corse.