A cavallo tra Futurama e i pronostici del genio Leonardo Da Vinci c’è la realtà, il futuro, ma soprattutto una speranzosa e allettante avanguardia. L’uomo volerà e non solo lui: volgendo lo sguardo a quello che verrà non si esclude che a volare un giorno siano i taxi e le ambulanze.
Dall’asfalto al cielo: l’Italia si affaccia alle preferenziali per aria
Corsie preferenziali a mezz’aria, la capacità di eludere il traffico su ruote abbattendo le stime delle tempistiche e raggiungendo mete senza curve, senza semafori, senza pedoni. Non è fantascienza ma uno degli obiettivi che Paola Pisano, ministro dell’Innovazione, spera di poter raggiungere in breve tempo in Italia. Parliamo propriamente di un progetto sempre più delineato e ancora in fase di sperimentazione, l’Urban Air Mobility, una mobilità come si evince, aerea.
L’accordo tra Enac e il Ministero dell’Innovazione
Dalla terra al cielo: potrebbe essere una strategia innovativa e quanto mai moderna quella che sposterebbe il traffico dall’asfalto alle nuvole trascinando con sé il settore privato ma soprattutto anche il pubblico. Esiste già un accordo, come si apprende da Ansa, tra la ministra Pisano e il presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), Nicola Zaccheo, entrambi ben disposti a dar vita una sfida che sembra possibile, trasformare il cielo in una nuova corsia preferenziale. Presto gli italiani potrebbero infatti familiarizzare con dei comodi air taxi, delle “navette del cielo” che anche il colosso Uber sembra aver appoggiato speranzoso. Ma via libera anche alla progettazione di droni-ambulanza, mezzi che potrebbero essere estremamente strategici e rapidi ma soprattutto utili per eventuali trasporti di sacche di sangue che potrebbero così arrivare a destinazione con immediatezza, all’occorrenza.
Un progetto che odora di futuro ed ecologia
Un’autostrada senza cemento e senza guardrail che dovrebbe collocarsi a circa 150 metri d’altezza da osservare dal basso. Sarà necessario però procedere con dei test per vagliare la fattibilità del progetto. Ma questo non è il solo ed unico valore aggiunto: se eludere il traffico sarebbe già di per sé soddisfacente, non si può non considerare l’impatto ambientale e i benefici che il trasporto aereo potrebbe avere sull’ambiente circostante.