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Analizziamo le quali flop delle Ferrari in Giappone

Analizziamo le quali flop delle Ferrari in Giappone

Può sembrare eccessivo parlare di flop Ferrari in Giappone, ma dopo le qualifiche di Suzuka e considerando come Sainz, ma soprattutto Leclerc, potrebbero aver perso la carta decisiva per avvicinarsi sia in classifica piloti che costruttori agli apparentemente invicibili Verstappen e Red Bull, è difficile interpretare diversamente questo weekend in estremo oriente.

Cosa dovremmo aspettarci domenica dalla Ferrari in Giappone

Il dubbio principale in fatto di resa durante la gara, nasce non tanto dalla prestazione mostrata nelle prove libere, durante le quali nel long run la Ferrari ha fatto registrare dati molto interessanti, quanto nel fatto che i due piloti della rossa, ma in particolare il monegasco, a cui è appena stato rinnovato il contratto, si sono auto relegati al ruolo di inseguitori.

E se questo elemento in qualsiasi altro Gran Premio, o quantomeno nella maggior parte di quelli in calendario, potrebbe ancora lasciare qualche importante speranza di rimonta, a Suzuka ha un po’ il sapore della sentenza.

Fred Vasseur è convinto che il primo giro sarà cruciale per capire le prospettive della corsa. L’obiettivo della Ferrari è impedire a Verstappen e Perez, qualificatisi primo e secondo senza troppe difficoltà, di allontanarsi immediatamente.

La speranza Ferrari in Giappone è quindi tutta nelle mani di Sainz che, partendo quarto, deve superare subito Norris e cercare di rimanere vicino alle Red Bull, mentre Leclerc, partendo ottavo, dovrà compiere uno sforzo ancora maggiore, affrontando rischi evidenti.

L’importanza di Suzuka per la Ferrari

In una delle piste più impegnative e tattiche del campionato, la Red Bull ha dominato le qualifiche distanziando la McLaren di tre decimi e la Ferrari di mezzo secondo.

Parliamo chiaramente di giro veloce e non di long run, e la Ferrari sembra aver mostrato un buon passo durante i test, anche se non è chiaro quale fosse il carico di carburante delle monoposto in analisi.

Per la Ferrari, questo Gran Premio riveste una grande importanza. Da un lato, potrebbe essere l’occasione per scoprire forse il vero limite della Red Bull in termini di velocità e degrado delle gomme. Dall’altro, la scuderia di Maranello, che dopo l’Australia aveva sperato di ripartire proprio dal Giappone, cerca indicazioni precise sul livello assoluto di competitività della SF-24. Ciò include non solo i progressi evidenti nell’utilizzo delle gomme, ma anche la posizione rispetto a rivali nascosti come la McLaren e la rinvigorita Aston Martin. Per la Ferrari in Giappone è arrivato il primo vero esame dell’anno e arrivarci con le aspettative di una doppietta come quella di Melbourne per certi versi può non essere un gran vantaggio. Se questa prova andasse bene, il resto della stagione potrebbe essere molto più agevole, ma certo è che partire dalla seconda e quarta fila non semplificherà la vita di Sainz e Leclerc.

I possibili motivi della delusione Ferrari in Giappone

Il sabato pomeriggio giapponese è stato tutt’altro che agevole per Leclerc, e questo è ormai chiaro a tutti, con una partenza in salita fin dalla Q1. Dopo un primo tentativo che non gli ha garantito un margine sufficiente per restare ai box in sicurezza, è stato costretto a utilizzare un secondo set di gomme. La Ferrari, come la Red Bull, è arrivata alla sessione di qualifica con soli quattro set di pneumatici soft (a differenza dei cinque di McLaren, Aston Martin e Lewis Hamilton). Questo ha significato che Leclerc ha avuto a disposizione solo un set di gomme per il Q3, un compromesso che potrebbe avergli fatto perdere due o tre posizioni in griglia.

Rendimento della Ferrari in Giappone a confronto

Nelle qualifiche dello scorso anno a Suzuka, Leclerc era riuscito a distanziare Sainz di tre decimi, ma con la SF-24 sembra che questa prestazione non sia più alla sua portata, almeno per il momento. Charles è stato molto esplicito sia via radio che dopo la sessione.

“Non credo di poter fare di più. Dobbiamo capire come migliorare il riscaldamento delle gomme. È strano, tutto sembra andare bene, il bilanciamento è buono, e sento di aver fatto un buon giro. Poi guardi il risultato ed è diverso. In questa situazione, guardi sempre le gomme e dove portarle in temperatura. Oggi ho provato molte cose diverse che non hanno funzionato, quindi al momento non ho la risposta”C. Leclerc

Leclerc ha anche sofferto del momento in cui è sceso in pista nel Q3, coincidendo con i run di chi aveva a disposizione due set di gomme nuove, un momento in cui le condizioni della pista erano peggiorate, come confermato dai tempi dell’ultimo tentativo di gran parte dei suoi avversari. Tuttavia, questo non avrebbe comunque permesso al pilota monegasco di entrare nella top-4. In particolare, nel terzo settore, il suo tempo è stato molto lento, simile a quello della Williams, suscitando preoccupazioni anche per la gara, dato che l’uscita dalla curva 17 (che immette nel rettilineo) è cruciale per puntare ai sorpassi.

Situazione totalmente diversa per Sainz che ha confermato ancora una volta di avere una migliore comprensione della SF-24 nel cruciale aspetto del riscaldamento delle gomme. Il suo decimo di vantaggio su Leclerc ha fatto una differenza significativa, consentendo a Carlos di guardare alla gara di domani con maggiore ottimismo.

“Credo di aver fatto davvero un buon giro uno di quelli in cui sai di aver dato tutto. Direi che il tempo di 1’28″6 rappresenta il massimo che potevamo ottenere.”C. Sainz

Sainz ha riconosciuto anche che non c’era possibilità di competere con le due Red Bull e neanche con la McLaren di Norris: “I due decimi di differenza da Lando su questa pista sono veramente significativi”.

L’obiettivo per lo spagnolo è, a meno di imprevisti, il terzo gradino del podio. Il passo gara confermato dalla Ferrari durante la sessione di prove libere 3 è effettivamente molto costante, come sottolineato anche da Norris, ma molto dipenderà dalla posizione che riuscirà a conquistare al termine del primo giro. Per superare Norris, Sainz potrà contare sulla partenza e sulla strategia.

Situazione gomme per la gara

Per quanto riguarda le scelte delle mescole, la Ferrari ha conservato per la gara un set di pneumatici duri e due di mescole medie, mentre la McLaren ha due set di duri e uno di mescole medie. Ciò significa che ci sarà una fase di gara in cui le due squadre saranno in pista con mescole differenti e la resa delle gomme in questo contesto, dando quasi per scontato che saranno Norris e Sainz a contendersi il terzo gradino del podio in Giappone, sarà decisiva per far esprimere alle monoposto il massimo della resa possibile. Tutto il resto sarà ovviamente nelle mani degli ingegneri per quanto riguarda la tattica, e dei piloti stessi, che saranno chiamati a fare del proprio meglio.

Visto quanto successo a Ferrari in Giappone in questa prima parte avanzata di weekend, è impossibile non chiedersi cosa stia succedendo a Charles Leclerc. Il talento del pilota monegasco, confermato e rinnovato in casa Ferrari, sembra essere offuscato da qualcosa che ne limita le prestazioni, non solo nei confronti delle imprendibili Red Bull, ma soprattutto nei confronti di Sainz con cui il paragone è più semplice e immediato. Forse proprio questo confronto diretto tra lo spagnolo e il monegasco portano ombre nella vacillante serenità di Leclerc che potrebbe iniziare a sentire il peso di una conferma che lo ha certamente caricato di responsabilità extra. C’è forse anche da chiedersi a questo punto se il feeling tra tecnici Ferrari e Leclerc sia adeguato o se anch’esso possa influire negativamente sul rendimento.

Vedremo nella gara di domenica se la Ferrari in Giappone saprà scrollarsi di dosso le paure e le ombre di un rendimento che fin dalle prove libere ha già fatto dimenticare le gioie e le sicurezze conquistate a Melbourne appena due settimane fa.